Fisco: rinvio delle cartelle e nuova Irpef. Ecco il piano tasse (senza flat tax)
di ANTONIO TROISE
Il cantiere fiscale è ufficialmente aperto. Con tanto di commissione di esperti per una riforma a 360 gradi. Sul modello di quella storica che, negli anni 70, delineò l’attuale sistema centrato sulle aliquote Irpef. Ma attenti a coltivare facili illusioni. Per almeno due motivi. Primo: per ridurre le tasse il governo non potrà utilizzare neanche un euro dei 200 e passa miliardi messi a disposizione dall’Europa. Secondo: l’intervento dovrà in ogni caso garantire l’equilibrio dei nostri conti pubblici. Parole che, tradotte in soldoni, sgombrano subito il terreno dai voli pindarici sul modello, particolarmente caro ai leghisti, della flat tax. Ipotesi definitivamente archiviata. Prende quota, invece, l’ipotesi di un nuovo rinvio delle cartelle esattoriali. Il decreto dovrebbe essere approvato entro il 30 aprile. Ma che cosa succederà, nei prossimi mesi, sul fronte fiscale? E su quali ipotesi sta lavorando l’esecutivo?
La riforma
La tabella di marcia di Palazzo Chigi è piuttosto serrata. Entro il 31 luglio il Parlamento dovrebbe dare il via libera a un disegno di legge delega che terrà conto anche della “indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef e altri aspetti del sistema tributario avviata dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato ancora in corso di svolgimento”. Subito dopo sarà nominata una task force di esperti che avrà il compito di mettere a punto un progetto operativo.
Irpef e lotta all’evasione
Nel Documento presentato in Parlamento è prevista la revisione dell’Irpef, con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo e di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici”. Le risorse per tagliare le tasse dovranno in ogni caso arrivare dalla lotta contro l’evasione fiscale, che farà ricorso a tecniche molto avanzate, dall’intelligenza artificiale fino all’analisi dei social. Non a caso il governo prevede l’assunzione di altri duemila ’007 fiscali’ dotati di professionalità adeguate “nell’analisi avanzata di dati, nell’informatica, nel controllo fiscale sia dei fenomeni interni sia transnazionali, di esperti in fiscalità internazionale, di informatici, di ingegneri e di esperti in diritto ed economia”.
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