Un appello all’unità non raccolto dagli alleati
di Massimo Franco
I toni ecumenici e a tratti solenni scelti ieri da Mario Draghi per presentare il suo Piano per la ripresa sembravano provenire da un altro pianeta. Il premier ha evocato il democristiano Alcide De Gasperi, regista della ricostruzione postbellica, e la consapevolezza di un destino comune; ma con più di una sottolineatura dei rischi che si corrono. Sa di dovere fare i conti con una maggioranza in ebollizione; e incline a comportarsi in modo opposto allo spirito unitario invocato ieri. A guardare bene, l’unico punto di contatto che i partiti della coalizione hanno è proprio Draghi. Nella mezza ovazione che ha accolto la fine del suo discorso alla Camera si indovinano interessi divergenti. La pressione sulla Lega di Matteo Salvini perché abbandoni la tattica della forza di lotta e di governo si accentua. Continua a incalzarlo il segretario del Pd, Enrico Letta, irritato per gli smarcamenti sulle restrizioni dovute al Covid. E, via tweet, si fa sentire anche l’ex premier Giuseppe Conte, quasi volesse segnare un ruolo in vista di una leadership del M5S che tarda a essere formalizzata. Dovrebbe suonare come conferma di un’alleanza allo stato nascente tra Pd e grillini, o almeno di una loro parte. Le parole di Conte contro la Lega dicono anche, tuttavia, che si delinea una sovrapposizione tra i due alleati: con Letta deciso a affermare una politica non subalterna ai Cinque Stelle; e dura con i populismi sul loro atteggiamento nei confronti dell’Ue e di Draghi. I veleni che filtrano da alcuni settori del grillismo verso il premier, accompagnati da parole di nostalgia per il governo Conte, contraddicono gli attestati di lealtà a Palazzo Chigi. E comunque, Salvini non appare intenzionato a cambiare registro. Nel governo la Lega c’è e «ci resta», avverte il capo del Carroccio. Replica alle critiche di Letta sulla «cancellazione del coprifuoco» sostenendo che spingono nella stessa direzione anche molti esponenti locali del Pd. Cerca dunque di intercettare un malcontento trasversale, glissando sul paradosso di una forza che stando al governo organizza la protesta.
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