Recovery, la Finlandia e gli altri Paesi che possono rallentare i fondi Ue. I tempi per gli esborsi e le verifiche

di Francesca Basso

Recovery, la Finlandia e gli altri Paesi che possono rallentare i fondi Ue. I tempi per gli esborsi e le verifiche

La premier finlandese Sanna Marin

L’avvio di Next Generation Eu, il pacchetto da 750 miliardi che aiuterà i Paesi Ue a riprendersi dalla crisi economica post Covid, è condizionato alla ratifica della decisione sulle risorse proprie dell’Ue da parte degli Stati membri, l’atto giuridico che permette alla Commissione di emettere bond. L’ultimo inciampo, dopo quello della Corte costituzionale tedesca ormai superato, arriva dalla Finlandia che martedì 27 aprile ha stabilito che per la ratifica è necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi sui 200 seggi del Parlamento: Next generation Eu rappresenta un nuovo trasferimento di poteri all’Ue dunque non basta la maggioranza semplice, secondo la Commissione costituzionale dell’Eduskunta, il Parlamento finlandese. Per raggiungere i due terzi è però necessario che anche alcuni deputati dell’opposizione non siano contro. Il National Coalition party, che ha 38 seggi, ha annunciato che si asterrà nella votazione perché «non vuole spingere l’Ue nel caos» pur giudicando «cattivo» l’accordo raggiunto nel luglio scorso. Comunque il governo della Finlandia, guidato dalla socialdemocratica Sanna Marin (35 anni), è in bilico a causa dello scontro sulla legge di bilancio che sta opponendo i cinque partiti che formano la coalizione. Dopo sette giorni di trattative la premier non è ancora riuscita a trovare una mediazione tra le richieste della sinistra e quella degli alleati di centro.

Finora 19 Stati membri hanno ratificato la decisione sulle nuove risorse proprie. Manca all’appello l’Austria, dove l’approvazione finale non è prevista prima di giugno, probabilmente arriverà alla fine del mese. In Olanda ha avuto il via libera di una Camera del Parlamento e il dibattito al Senato è fissato per il 25 maggio. Nessun via libera nemmeno in Romania e Ungheria. In Estonia è in corso l’ostruzionismo in seconda lettura da parte dell’Estonia’s Conservative People’s Party, formazione di estrema destra. Una via d’uscita che starebbe valutando il governo estone è porre il voto di fiducia. In Polonia martedì 27 aprile il governo, dopo alcune concessioni all’opposizione, ha adottato un progetto di legge di ratifica della decisione sulle risorse proprie, però a inizio maggio è prevista un passaggio anche al Sejm, la camera bassa. A Varsavia viene sollevato un problema di sovranità così come in Irlanda, dove nessuna data è stata invece fissata per la ratifica governativa semplice.PUBBLICITÀ

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