Brevetti, Merkel dimentica la pensione e va allo scontro con Biden
Gli altri leader europei – tranne Mario Draghi, prudente – erano già pronti a celebrare il suo ‘funerale politico’ al summit di Porto, aprendo alla proposta Biden di una revoca sulla proprietà intellettuale dei vaccini anti-covid e celebrando con l’indiano Narendra Modi il ritrovato rapporto con Nuova Delhi, al posto della Cina coccolata fin qua per volere soprattutto della Germania. E invece lei, Angela Merkel, non ci sta. Dopo i vari “vediamo”, “discutiamo”, pronunciati per tutto il giorno dalle massime cariche europee in risposta al presidente Usa, fino al “sono del tutto favorevole” in cui si è lanciato il francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca gela tutti e fa sapere di essere totalmente contraria alla condivisione dei brevetti. Con lei, il mondo Big Pharma, a cominciare dal gigante americano Pfizer, gemellato con la tedesca Biontech, veri e propri guanti di sfida al nuovo inquilino della Casa Bianca. Ma Merkel, che comunque come programmato non sarà fisicamente a Porto ma si collegherà in videoconferenza da Berlino, ha ragioni che vanno oltre i calcoli delle case farmaceutiche.
Di certo, il cartellino rosso delle varie aziende contro Biden è la bussola delle conclusioni della cancelliera. Tra l’altro, il ‘nein’ di Berlino è subito servito in borsa per ridurre i cali degli indici delle farmaceutiche, dopo i pesanti selloff delle ultime ore. Ma l’altolà di Merkel è coerente con la linea seguita finora rispetto all’America di Biden, mentre il resto d’Europa, a cominciare da Macron, si è già incamminato sulla via di Washington in automatico col ritorno dei Democratici alla Casa Bianca.
Il no di Merkel pesa, spacca e induce Draghi, sostenitore convinto dell’asse transatlantico, a usare molta cautela. Tanto che oggi il premier non si sbilancia a favore della proposta Biden, malgrado in Senato la sua maggioranza, alla vigilia del Consiglio Europeo di marzo, abbia approvato una risoluzione che chiede di “derogare temporaneamente, per i vaccini anti-covid 19, al regime ordinario dell’accordo Trips sui brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale”. “I vaccini sono un bene comune globale. È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali”, si limita a dire Draghi, tra l’altro senza mai nominare la parola ‘brevetti’.
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