Dichiarazione dei redditi, spese mediche non più detraibili se pagate in contanti
di Michele Di Branco
Niente più denaro contante. O salta lo sconto fiscale sulle visite mediche sostenute presso i privati. Dichiarazione precompilata, edizione numero 7, ai nastri di partenza con una novità importante. Per poter usufruire della detrazione sanitaria del 19% sarà obbligatorio dimostrare, carte alla mano, di aver pagato attraverso uno strumento elettronico tracciabile. Vale a dire Bancomat, carte di credito e prepagate, assegni circolari e bancari, bonifici bancari e postali o giroconto. La novità è il frutto di una norma contenuta nella legge di Bilancio entrata in vigore il 1° gennaio 2020 (in particolare, nell’articolo 1 comma 679) che punta, tra l’altro, a ridurre la circolazione dei contanti e a limitare l’evasione fiscale.
Dunque, saranno detraibili tutte le spese mediche del 2020 a patto di aver saldato con un metodo tracciabile da parte dello Stato. E la regola, sia per le visite specialistiche che per la diagnostica, vale per tutte le strutture private non accreditate. In vigore dal 2015, la dichiarazione dei redditi precompilata lo scorso anno è stata utilizzata da oltre 3 milioni di contribuenti, pari al 17% del totale complessivo. A partire da domani, sarà possibile prendere visione del proprio modello dichiarativo (730 o Redditi) accedendo apposito sito web dell’Agenzia delle Entrate. L’accesso all’area riservata è semplice tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta d’identità elettronica), Cns (Carta nazionale dei servizi) e Pin Fisconline. Quest’ultimo, tuttavia, può essere utilizzato solo da chi ne è già in possesso. Dallo scorso primo marzo, infatti, in base alle disposizioni del Dl Semplificazioni, le Entrate non rilasciano più ai cittadini nuove credenziali Fisconline: quelle già in uso restano valide fino al 30 settembre 2021.
Per i primi giorni la dichiarazione sarà disponibile per la sola consultazione, mentre i quelli successivi, a partire del 19 maggio, potrà essere modificata e inviata al fisco. Dopo aver controllato la dichiarazione, il contribuente ha di fronte una duplice opzione: accettare la precompilata senza modificare il proprio Modello 730 oppure l’ex Unico (Modello Redditi), oppure integrare o correggere. Si può procedere direttamente o tramite CAF o professionista delegato.
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