Ricollocamenti e accordi bilaterali, il piano Draghi: “Gestiremo gli sbarchi”
ALESSANDRO BARBERA, AMEDEO LA MATTINA
ROMA. Ripristino degli accordi di Malta per il ricollocamento volontario dei richiedenti asilo in Europa, accordi bilaterali con Libia e Tunisia, la richiesta di un sostegno concreto da parte della Commissione europea. Il governo Draghi percorrerà queste tre strade per affrontare la stagione degli sbarchi. Già dai primi giorni di maggio, complice il mare piatto, al Viminale era scattata l’allerta. Ieri mattina, ricevute le notizie da Lampedusa, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha chiamato il premier per chiedergli di mettere la questione migranti in cima all’agenda del prossimo consiglio dei ministri, quello che avrebbe dovuto essere dedicato al nuovo decreto di aiuti alle imprese.
Matteo Salvini è il più preoccupato di tutti, perché sa di essere parte di una maggioranza che non affronterà il problema coi metodi del governo di cui era ministro degli Interni. Ieri ha cercato Lamorgese, e chiesto un incontro a Draghi. A destra ha Giorgia Meloni, che ha già iniziato la campagna elettorale per le amministrative invocando blocchi navali. Una soluzione che al Viminale giudicano «impraticabile» perché paragonabile ad un atto di guerra e vietata da tutte le leggi del mare. Il leader leghista chiede un intervento immediato perché viceversa – così riferiscono dal Carroccio – per la Lega perderebbe di senso la permanenza nel governo. La gran parte delle persone sbarcate in queste ore vengono dalla Tunisia, dunque si tratta di migranti economici che il Viminale può rimpatriare. Fino all’inizio dell’emergenza Covid, in virtù degli accordi precedenti, dall’Italia partivano con destinazione Tunisi fino a quattro voli la settimana. Ma crescono le persone in arrivo dalla Libia, che possono fare richiesta di asilo. L’emergenza è aggravata dalla necessità di imporre misure di prevenzione antivirus: ogni migrante in arrivo riceve un tampone e viene trasferito su una delle navi affittate ad armatori privati per le quarantene. Solo dopo i richiedenti asilo possono essere distribuiti nelle strutture di accoglienza. Se il ritmo degli arrivi di queste ore diventasse la normalità, diventerebbe presto ingestibile. «Lo gestiremo», dice Draghi in queste ore nei contatti telefonici.
L’ex banchiere centrale dovrà fare uso di tutto il suo pragmatismo per imporre una linea comune ad una maggioranza che va dalla sinistra di Leu alla Lega. Salvini è perplesso di fronte all’ipotesi di far ricorso a operazioni internazionali come Triton, Sophia o Mare Nostrum che considera utili solo ad attrarre altri migranti. E’ perplesso anche sul rafforzamento delle operazioni di pattugliamento di Frontex. Insiste per accordi bilaterali, chiede di tornare in Libia, Tunisia e Algeria per parlare ai rispettivi leader in maniera chiara. Considera gli accordi di Malta carta straccia perché «i partner non fanno nulla e l’Unione come al solito non batte un colpo».
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