Usa, così è stato approvato il vaccino ai 12-15enni. «Stesse dosi degli adulti, risposta immunitaria maggiore»
La Food and Drug Administration, agenzia del dipartimento della Sanità americana, ha dato l’autorizzazione d’emergenza all’uso del vaccino Pfizer per il Covid sui ragazzi dai 12 ai 15 anni e ha fissato per il mese prossimo un incontro per discutere l’eventuale autorizzazione sotto i 12 anni. Robert Frenck dirige il Gamble Vaccine Research Center del Cincinnati Children’s Hospital in Ohio, uno di dieci centri finanziati dall’Istituto nazionale della Sanità che testano i vaccini, e uno dei primi cinque siti che hanno testato i vaccini Pfizer sui 12-15enni.
Nello studio Pfizer sui 12-15enni hanno partecipato in totale 2.260 ragazzi: numeri molto inferiori rispetto agli adulti. Perché?
«Quelli sugli adolescenti e bambini sono studi integrativi, in cui si paragona la loro risposta immunitaria a quella degli adulti. Non conosciamo la cosiddetta immunità correlata, cioé quanto debba essere alta la risposta immunitaria per essere protetti, ma sappiamo che con una certa risposta immunitaria gli adulti stanno riscontrando un certo livello di efficacia del vaccino. Ne consegue che se gli adolescenti hanno la stessa risposta immunitaria avranno la stessa protezione. Dal momento che il Covid è talmente diffuso tra gli adolescenti, con un decimo dei partecipanti rispetto allo studio sugli adulti abbiamo potuto provare l’efficacia del vaccino: si è dimostrato incredibilmente protettivo, gli effetti collaterali sono leggeri. Nella metà che ha ricevuto il placebo ci sono stati 18 casi; zero nel gruppo che ha ricevuto il vaccino».
Avete somministrato le stesse dosi degli adulti ai ragazzi tra i 12 e i 15 anni?
«Sì.
Gli effetti collaterali erano gli stessi e si può usare la stessa dose,
ma abbiamo anche misurato la risposta immunitaria — come il corpo
risponde ai vaccini e la quantità di anticorpi che genera — e abbiamo
visto che il gruppo tra i 12 e i 15 anni ha una risposta immunitaria
significativamente maggiore, anche rispetto ai 16-17enni».
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