Vaccino Pfizer: «Richiami a 21 giorni» Il commissario Figliuolo non cambia idea
Richiami Pfizer che slittano di tre settimane in tutte le regioni, per ultima il Lazio. E nuove prenotazioni che già incorporano la seconda dose a 42 giorni come ha suggerito il Comitato tecnico-scientifico in un parere contenuto in una recente circolare del ministero della Salute. Ieri Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, ha raccomandato di attenersi all’impostazione iniziale perché garantirebbe gli stessi risultati di copertura vagliati dalle agenzie per il farmaco: «Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale».
Un’affermazione che innesca un cortocircuito con richieste di chiarimento al dicastero della Salute guidato da Roberto Speranza. Proprio due giorni fa sia la Lombardia sia il Lazio avevano smontato le ultime resistenze accettando di riprogrammare le punture per venire incontro alla nuova strategia del commissario Francesco Figliuolo che ritiene più utile vaccinare il prima possibile la più ampia platea di popolazione sfruttando tutte le forniture a disposizione. Impianto confermato ieri nell’incontro tenuto con le Regioni, dove il generale ha rimarcato che sui tempi delle somministrazioni il punto di riferimento sono i pronunciamenti del Cts, anche se si è deciso di lasciare inalterata l’indicazione a 21 giorni per i pazienti oncologici. Il Lazio ne ha approfittato per recuperare 100mila dosi Pfizer che erano state bloccate riaprendo le adesioni agli over 50 e decidendo di dirottare una parte delle fiale di AstraZeneca e J&J agli over 40 in anticipo sul piano nazionale. Con un accordo con i medici di base e con le farmacie da lunedì 17 maggio ci si potrà prenotare.
Un salto in avanti che segnala un «federalismo vaccinale» che rischia di ritardare l’immunizzazione di molti over 60 non ancora coperti. Nel Lazio sarebbero coinvolte 700mila persone in attesa della seconda dose. Alcuni sono stati allertati dello slittamento di tre settimane, altri attendono conferma. Tutti sono confusi da questo inatteso alert della casa farmaceutica. La volontà — esplicitata nel vertice con le Regioni — sarebbe quella di adottare una strategia condivisa senza fughe in avanti, aprendo alle vaccinazioni aziendali non prima di giugno e seguendo il criterio anagrafico fino a 50 anni. Attendono il richiamo 9,2 milioni di italiani. Se calcoliamo che per AstraZeneca aspettano circa 1,2 milioni, significa che per Pfizer e Moderna abbiamo adesso circa 8 milioni in attesa. Solo per Pfizer, tarandosi sulle forniture di queste settimane, sarebbero circa 7,2 milioni. In attesa dei due vaccini ci sono oltre 3,3 milioni di over 70, circa 2,7 milioni di over 60 e 600mila over 80.
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