Landini: “Il governo ci deve delle risposte, non è il tempo della pace sociale”

PAOLO BARONI

Maurizio Landini va in pressing sul governo: si aspetta risposte in tempi rapidi alle tante questioni sul tavolo, a partire dalla richiesta di prorogare il blocco dei licenziamenti. E poi, assieme a Cisl e Uil, chiede a Draghi di potersi sedere ai vari tavoli del Recovery plan, da quello della cabina di regia ai ministeri a quelli con Regioni e Comuni. Boccia l’idea di risolvere la fine del blocco dei licenziamenti con la decontribuzione per i neo assunti, ma anche la proposta di un nuovo patto sociale. «Ora – spiega – serve una mediazione sociale per cambiare modello di sviluppo e creare nuova occupazione».

Segretario, le risposte che aspettavate dal governo dopo che avete lamentato un confronto inadeguato sul Recovery plan sono arrivate?

«No, le risposte non sono ancora arrivate. Noi abbiamo avanzato anche una proposta sul sistema di relazioni rispetto agli investimenti previsti dal Pnrr e le riforme che sono previste e la nostra richiesta è che si determini un sistema che consenta un confronto preventivo rispetto alle scelte che vengono compiute e che ci sia una possibile negoziazione sulle riforme più importanti che vengono delineate, dalla riforma fiscale a quella della pubblica amministrazione, alle semplificazione e siamo in attesa di avere una risposta. E poi abbiamo posto il tema della salute e sicurezza sul lavoro, chiedendo che vengano fatte assunzioni per lavorare sulla prevenzione sia negli ispettorati sul lavoro che nei servizi sanitari territoriali; abbiamo chiesto che venga introdotta la patente a punti, per far sì che le imprese che concorrono agli appalti garantiscano salute e sicurezza mentre chi non lo fa non può partecipare alle gare e che in ogni luogo di lavoro sia eletto un rappresentante alla sicurezza; siamo in attesa di poter concludere un protocollo sui temi dell’istruzione e della formazione, ed un investimento sulla scuola e sulla riapertura in sicurezza a partire da settembre superando la precarietà e con adeguate assunzioni. E di specifico sul lavoro cosa chiedete?

«Aspettiamo anche una risposta sulla richiesta di proroga del blocco dei licenziamenti e di riforma degli ammortizzatori sociali. Poi abbiamo messo sul tavolo la necessità di andare verso il rinnovo dei contratti pubblici e di definire un rapporto tra gli investimenti che vengono indicati nel piano e la costruzione di politiche industriali e di filiera che siano in grado di qualificare l’attività del nostro Paese. Quindi ci aspettiamo rapidamente delle risposte positive e l’avvio di un confronto di merito senza il quale come organizzazioni sindacali dovremo decidere quali iniziative mettere in campo. Intanto giovedì 20 maggio, una data simbolica perché segna la nascita nel 1970 dello Statuto dei diritti lavoratori, assieme a Cisl e Uil abbiamo lanciato una giornata di assemblee nei luoghi di lavoro per mettere al centro i temi della salute, della sicurezza e della centralità del lavoro».

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