Non è L’Arena, “non è lei il corvo”. Caos Csm, parla Sebastiano Ardita: perché scagiona la segretaria di Davigo

Massimo Giletti intervista il magistrato Sebastiano Ardita sulla bufera che ha investito la magistratura e il Csm in seguito alla diffusione dei verbali segreti dell’avvocato Piero Amara. Il magistrato, consigliere del Consiglio superiore della magistratura racconta a Non è L’Arena, nel corso della puntata in onda domenica 16 maggio su La7, la sua verità sulla vicenda che lo vede coinvolto, visto che il suo nome è contenuto nei verbali di Amara sulla presunta Loggia Ungheria. In ballo ci sono dichiarazioni pesantissime, perché la loggia Ungheria raggrupperebbe esponenti di primissimo piano di magistratura – fra i quali Ardita, appunto -, politica e Guardia di finanza. 

“Lei si è sempre battuto contro i poteri forti, non è mai stato tenero con i politici li ha mandati a processo – spiega Giletti iniziando l’intervista – quando i politici difficilmente in Sicilia andavano a processo, è stato dalla parte degli ultimi. Sentirsi messo al centro di questa situazione, al di là del suo sorriso che mi fa piacere stasera di leggere, nel suo volto, dentro di lei come si è sentito quando ha saputo questa cosa?” gli domanda. “Diciamo che può capitare nella vita professionale di essere oggetto anche di una calunnia, quello che è più grave è trovarsi al centro di questa congerie di circostanze, di fatti – denuncia il magistrato – che ancora devono essere chiariti che vanno dall’imbustamento di una calunnia all’interno di un plico mandato ai giornali e anche al consigliere Di Matteo fino ad una serie di situazioni formali che vanno ancora chiarite”.

Perché in questa vicenda c’è un altro magistrato molto famoso, Piercamillo Davigo. Lui riceve questi verbali dal pm Storari, non segue le vie formali. Però prima di ascoltare il perché Davigo ha scelto di non seguire le vie formali, le chiedo visto il rapporto che avevate con Davigo si è sentito tradito, se posso usare il termine, da una persona con cui aveva un rapporto diverso rispetto ad altri?

Ardita però risponde chiaramente alle domande del conduttore di Non è L’Arena: “Non possiamo fare qua il processo o una valutazione giuridica di quello che è accaduto che è abbastanza evidente. Se esiste lo stato di diritto, se esiste la possibilità di derogare alla legge in circostanze speciali non c’è più lo stato di diritto. Torniamo un’altra volta all’800 in cui qualcuno si assume la responsabilità o la volontà di scavalcare la legge”. “Allora, se io sono un magistrato vado in contrasto con il mio capo della procura, come spesso può succedere, cosa fa? Porta al suo referente al CSM fascicoli secretati in modo tale che tutti sappiano? Secondo lei è normale? È rischiosissimo!” ribatte Giletti. “Diciamo che esistono delle regole all’interno degli uffici che consentono anche in casi come questo di poter agire nel rispetto delle forme”. 

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