Giorgetti: «Riaperture? Volevamo di più, ma andiamo avanti»

Quando lei dice che si è ritrovato da solo, è perché ci sono stati dei «chiusuristi»? Il ministro Speranza ha invitato alla cautela?
«Guardi, io credo che noi abbiamo rappresentato un sentimento diffuso tra gli italiani, che peraltro era partito già da varie settimane. Io credo che la nostra posizione abbia effettivamente cominciato a fare breccia: dare qualche sicurezza sul ritorno alla vita per tutti, in considerazione di numeri che migliorano e che vanno confermati. Detto questo, Roberto Speranza fa il ministro alla Salute, e per un ministro alla Salute sarà pure che probabilmente le preoccupazioni non sono mai a sufficienza. Se io faccio il ministro allo Sviluppo economico devo invece rappresentare le categorie private della possibilità di lavorare. È giusto che in Consiglio dei ministri ci siano tutte le voci. Io credo che vada bene preoccuparsi per la salute, purché questa preoccupazione non diventi paura e si finisca con il vedere fantasmi dappertutto».

Insomma, lo dica: alla fine, è soddisfatto.
«Io credo che noi abbiamo fatto la nostra parte e che questo abbia portato a qualcosa. La sintesi è stata più prudente rispetto a quello che chiedevamo noi, ma la macchina va nella giusta direzione».

CORRIERE.IT

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