Usa, Anthony Fauci all’Italia: “Il tasso del 15% di persone vaccinate è un po’ poco per riaprire”

Paolo Mastrolilli

DALL’INVIATO A WASHINGTON. «La gravità della pandemia varia da paese a paese, e quindi è difficile dare giudizi uniformi, però il tasso del 15% di persone vaccinate è un po’ poco per riaprire. Significa che l’85% non è vaccinato, e quindi sarebbe prudente continuare ad usare le mascherine». A dare questo consiglio all’Italia è Anthony Fauci, mentre riceve dall’ambasciatore a Washington Armando Varricchio l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce.

Il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, stretto consigliere del presidente Biden nella task force incaricata di gestire la risposta al Covid, dice che esistono motivi fondati di speranza, perché i vaccini sono efficaci e stanno facendo la differenza: «Negli Usa i contagi stanno scendendo in maniera costante, e la settimana scorsa sono calati per la prima volta in tutti i 50 stati dell’Unione. Anche in Europa le cose si stanno mettendo per il verso giusto».

Nonostante questo, Fauci non è in grado di indicare una data precisa per la ripresa dei voli aerei tra le due sponde dell’Atlantico: «E’ difficile dirlo con precisione, così come non esiste una percentuale sicura di vaccinati per il raggiungimento dell’immunità di gregge. Spero che sia possibile riaprire entro l’autunno, ma tutto dipenderà dal livello e dall’andamento delle infezioni». Sulla ragione dei ritardi avvenuti in Italia, il consigliere della Casa Bianca nota che il problema ha riguardato tutta l’Unione Europea: «Se Roma avesse potuto gestire i vaccini in autonomia, probabilmente la storia sarebbe stata diversa». Fauci però è incoraggiato dall’efficacia delle dosi, incluse quelle prodotte in Russia, mentre per l’approvazione di AstraZeneca sta ancora aspettando di vedere i dati dei test clinici condotti dall’azienda: «Il presidente Biden ha detto che punta a toccare la soglia del 70% della popolazione adulta vaccinata entro il 4 luglio. Quando ci arriveremo, i contagi caleranno in maniera molto significativa. Non posso prevedere con esattezza quando potremo tornare alla normalità, ma a quel punto ci saremo molto vicini».

Allora Fauci inizierà anche a pensare al prossimo viaggio nella terra dei suoi nonni, emigrati all’inizio del scolo scorso dalla Sicilia e dalla Campania: «Sono molto onorato per questo riconoscimento, se i miei genitori fossero ancora vivi sarebbero felicissimi. Io resto assai legato e affezionato all’Italia».

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