I bambini testimoni d’accusa
Si chiamava Phan Thj Kim Phuc la bambina vietnamita che fugge ustionata dal Napalm, l’8 giugno del 1972. Anche allora si esitò, perché la piccola era nuda, ma la sua immagine fu l’inizio della fine per la guerra. Nel 1942, un bambino alza le mani nel ghetto di Varsavia sotto la minaccia del mitra di un nazista. Forse si chiamava Arthur Semionek, o Israel Rondel, o Tsvi Nussbaum. Non è certo, come si ignora la sua sorte. Ha il nome di tutti i bambini gasati a Auschwitz. Ma quel soldato si chiamava Josef Blosche, giustiziato il 29 luglio 1969, a Lipsia, con un colpo alla nuca. Non lo avrebbero mai trovato senza la foto di quel bambino che si arrende, e non sa perché. I bambini nelle foto sono vittime ignare, e implacabili testimoni d’accusa. Non vanno nascosti negli archivi.
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