Franco Battiato e l’eredità del cantautore morto, scoppia il giallo della casa editrice: scomparsi due milioni
Al registro della Camera di commercio sono depositati tutti i bilanci fino al 2017, ultimo anno in cui il cantante ne è stato amministratore. Poi si passa direttamente al bilancio della società al 31 dicembre 2019. Si sa solo che – per le note ragioni di salute del musicista – il 5 gennaio 2018 nella amministrazione unica subentrò il fratello, Michele, che ne ha avuti i pieni poteri. Il fatturato della società è stato costante, il risultato di esercizio altalenante ma non particolarmente significativo. Il suo patrimonio però proprio in quel 2018 è diminuito sensibilmente. Le disponibilità liquide che a fine 2017 ammontavano a 751.977 euro a fine 2018 sono scese a 75.795 euro, con 676 mila euro circa che sono volati via dai conti correnti.
Non solo: la società aveva a patrimonio netto una riserva straordinaria di 1.332.551 euro a fine 2017, che l’anno dopo è scesa a 458.224 euro (-874 mila euro) e nel 2019 si è ancora assottigliata a 387.830 euro. Si è assottigliata anche la partita dei crediti esigibili indicata nello stato patrimoniale, che nel 2017 erano 448.820 euro ma l’anno dopo ammontavano a 143.541 euro. Non essendo stato depositato come prevedeva la legge il bilancio di quell’anno diventa impossibile comprendere cosa sia accaduto: se quei crediti si siano rivelati inesigibili o se invece siano stati incassati.
Dal patrimonio della società non sembrerebbe, anche perché in contemporanea i debiti si sono sì ridotti, ma di meno di 30 mila euro. Resta un mistero quindi cosa sia accaduto in quel 2018, in cui di fatto la società ha perduto fra liquidità e patrimonio qualcosa come due milioni di euro. Tanto più che sono molto scesi anche i costi di produzione, e quelli del personale azzerati, avendo mandato a casa a fine 2018 i 3 dipendenti che lì lavoravano ancora nel 2017 per un costo di certo non faraonico: 97.072 euro.
IL TEMPO
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