L’Italia in giallo, avanti con le riaperture: “Terremo le mascherine ancora due mesi”
Paolo Russo
ROMA. «Il rischio ragionato» con il quale Mario Draghi aveva spiegato il senso delle riaperture del 26 aprile è stato calcolato bene. Perché con il monitoraggio che vede scendere nettamente l’Rt da 0,86 a 0,78 e l’incidenza dei casi settimanali passare da 96 a 66 ogni 100 mila abitanti, si può dire una volta per tutte che la barriera alzata dai vaccini è stata più forte di tavolate al ristorante, happy hour e festeggiamenti interisti. Dati che infondono così fiducia da far scappare al premier una battuta sulle mascherine: toglierle? «Ancora no, ancora un paio di mesi….», ha risposto ai fotografi che al Global Health summit lo incalzavano dopo avergliela vista scivolare via dal volto.
Un’estate a volto scoperto insomma, che non è più un miraggio con una campagna vaccinale che oggi taglierà il traguardo dei 30 milioni di somministrazioni. Al generale Figliuolo però, non sono piaciute le fughe in avanti di molti governatori, smaniosi di aprire hub e farmacie a più fasce d’età possibile, lasciando indietro ancora troppi fragili. Per questo ha preso carta e penna per scrivere al presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, quella che sa tanto di tirata d’orecchie. Vaccinare «soggetti fragili, over 60 e cittadini che presentano criticità» resta la priorità ricorda il commissario, ma «questi ultimi giorni tale focus appare un po’ perso di vista, nonostante in molti casi le categorie citate non siano state messe completamente in sicurezza». E il rapporto settimanale sulla campagna vaccinale pubblicato in serata nel sito del governo sembra dargli ragione. Perché gli 80enni vaccinati con una sola dose sono inchiodati all’89,6%, appena un punto percentuale in più della scorsa settimana, mentre gli over 70 procedono pur sempre a piccoli passi, avanzando dal 75,1% di vaccinati al 79,4%. Anziani refrattari a immunizzarsi oppure non digitalizzati e quindi in difficoltà a prenotarsi. Ma resta il fatto che le curve delle somministrazioni giornaliere salgono per i giovani e flettono per gli anziani. Gli ultraottantenni sono passati dalle 104 mila del 13 aprile alle 18.400 di ieri. I settantenni da 139 mila inoculate il 26 aprile sono ora a 88 mila. La fascia 60-69 da 161 mila l’11 maggio scendono a 146 mila. Al contrario i cinquantenni sono balzati dalle 19.700 punture del 14 aprile alle 133 mila di ieri. E così la fascia 40-49 che da 12 mila vaccinazioni il 16 aprile è passata a oltre 51 mila. Mentre i trentenni dalle 7 mila dosi del 17 aprile hanno più che triplicato con le oltre 24 mila di ieri. Coronavirus, mascherina all’aperto sì o no? Il parere degli esperti
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