Con le vacanze ci giochiamo la ripresa. In Europa è corsa a sfilarci i turisti
“Sicuramente il 2021 sarà una stagione migliore di quella 2020 che è andata benino nelle destinazioni che vivevano di turismo nazionale – osserva Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – ma è stata una tragedia per quel che riguardava viceversa le destinazioni che vivevano di turismo internazionale, in primis le città d’arte. Negli ultimi giorni vediamo una ripresa dai mercati internazionali, una ripresa lenta, che va su agosto, settembre e ottobre. Rispetto a Paesi come la Grecia siamo partiti in ritardo nelle riaperture al turismo e questo lo pagheremo nella stagione estiva: torneremo a giocare ad armi pari da settembre in poi”.
“Una cosa è certa – aggiunge Bocca – senza gli americani, i russi, i mediorientali, alcune destinazioni fanno fatica. Quello che deve tornare è il turismo con alta capacità di spesa”. Perché in termini di fatturato, e di Pil, i turisti non sono tutti uguali: si pesano, non si contano.
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