Cos’è il Mottarone, la montagna dell’incidente della funivia
di Lorenzo Cremonesi
Salendo verso i quasi 1.500 metri della cima appare subito evidente il motivo per cui il Mottarone fu sin dalla prima metà dell’Ottocento meta ambita dei turisti padani. Stretto tra i due laghi – a oriente la serpentina lunga del Lago Maggiore e dalla parte occidentale quella molto più corta del Lago d’Orta – si affaccia a nord sull’imbocco della Val d’Ossola. Guardando a meridione il panorama nelle giornate limpide va ben oltre la pianura, raggiunge l’Appennino, si allunga al Monviso, permette di studiare da vicino le pareti ghiacciate del Monte Rosa e di scorgere i giganti del Vallese. E’ ancora parte delle Prealpi, ma appare già immerso nella selva di montagne alte, rese particolarmente selvagge dalla vista sulle propaggini austere e ricche di boschi che fanno oggi della Val Grande uno dei comprensori più impervi dell’intera regione alpina.
Non è affatto strano che già nel 1911 fosse costruita la cremagliera che da Stresa portava alla vetta. La copia quasi esatta di quella che da Como sale a Brunate: anche qui lo stesso mix affascinante di lago e montagna. Fu subito presa d’assalto dai milanesi nei giorni di festa. La funivia la sostituì poi a partire dal 1963. Allora gli inverni erano più nevosi che non oggi. E le piste da sci del Mottarone rappresentavano una più che valida alternativa per chiunque si volesse risparmiare viaggi molto più lunghi agli impianti delle stazioni alpine.
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