Decreto Recovery, Draghi accontenta tutti. Subappalti al 50 per cento, poi via la soglia

Più peso alle Regioni

Da tutti i ministri, da Orlando a Patuanelli, da Bonettia a Franceschini, un coro di sì al decretone. Soddisfatta anche la ministra per gli Affari regionale Mariastella Gelmini a cui è toccato risolvere l’ultima grana. In mattinata, infatti, le Regioni avevano contestato il ruolo esclusivamente consultivo che il nuovo decreto assegnava loro minacciando un ricorso alla Corte costituzionale. La svolta è arrivata assegnando al presidenza della Conferenza delle Regioni la possibilità di partecipare alle sedute della cabina di regia e dei comitati per la transizione ecologica e digitale ogniqualvolta si tratteranno questioni di interesse regionale. Il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, che in questo modo viene equiparato ad un ministro, ovviamente ha apprezzato la novità e così l’incidente è stato rapidamente chiuso.

LE NOVITA’ DEL PROVVEDIMENTO

Iter più veloci per i cantieri. Ridotte le attese per tutte le procedure di approvazione dei progetti, dalle autorizzazioni ambientali a quelle paesaggistiche fino agli scavi della banda larga, con la creazione di una supercommissione per la Via e di una Soprintendenza speciale per i progetti del Recovery. 

Il 30% degli assunti tra donne e giovani. Nel decreto anche un pesante incentivo alle assunzioni delle categorie più penalizzate dalla crisi: tutte le imprese che parteciperanno alle gare per i lavori del Recovery dovranno, come prerequisito, assumere una quota non inferiore al 30% di giovani under 36 e donne.

Il superbonus negato agli hotel. Per far partire i lavori di efficientamento energetico che godono dell’esenzione del 110%, basterà la comunicazione di inizio lavori, come per le ristrutturazioni straordinarie, e non servirà più la doppia conformità. Niente da fare per gli alberghi: misura troppo costosa. Sì invece a case di cura, caserme, ospedali e ospizi.

Delega digitale per gli anziani. L’Agid potrà sanzionare le amministrazioni locali che frenano sul digitale con multe da 10 mila a 100 mila euro. Arriva la delega per l’identità digitale, che consentirà a chi ha più dimestichezza con lo Spid di accedere ai servizi anche per conto di chi è in difficoltà con la tecnologia, come gli anziani.

Certificati online senza pagare bolli. Il decreto, sempre per spingere le nuove tecnologie, prevede l’esonero dal bollo da 16 euro e dalle altre spese per chi scaricherà i certificati digitali come stato di famiglia o residenza, dalla piattaforma dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente, cui ormai hanno aderito quasi tutti i Comuni italiani (oltre 7.500).

Regia al premier, sì alle parti sociali. Ogni progetto del Recovery avrà una chiara catena di comando, che parte dai soggetti attuatori e sale fino alla cabina di regia che avrà il suo centro a Palazzo Chigi e a cui parteciperanno anche le Regioni. Accolta la richiesta di coinvolgere enti locali e parti sociali: siederanno ad un tavolo permanente.

LA STAMPA

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