Il nuovo primato del comandante AstroSamantha
Franco Malerba
Siamo felici e orgogliosi della nomina di Samantha Cristoforetti al ruolo di comandante della Stazione spaziale internazionale in occasione della sua prossima missione nello spazio, nel 2022; felici per Samantha, che vede riconosciuta la qualità del suo lavoro e del suo impegno e orgogliosi perché nel suo successo ci sta anche una riflesso dell’eccellenza italiana in campo spaziale, un settore che promette di diventare sempre più rilevante, non solo quale frontiera della scienza e dell’esplorazione, ma anche come motore dell’innovazione e dell’industria. La prestigiosa nomina di Samantha discende certamente dalla sua bravura nelle tante diverse e complesse situazioni nelle quali ha messo a punto le sue competenze tecniche, vivendo e lavorando per mesi a bordo della Stazione spaziale. Io penso però che Samantha abbia in più un grandissimo merito, ed è la sua facilità comunicativa e la sua grande competenza linguistica, che le consentono di essere nota e popolare anche in Germania o in Francia, non solo nel suo Paese, un’icona davvero europea.
Dato merito a Samantha per la sua promozione, può interessare un approfondimento sul significato e sul ruolo del comandante della Stazione spaziale. Ai “miei tempi” delle missioni dello Space Shuttle, il ruolo del comandante era specialmente identificato con la responsabilità di portare il veicolo spaziale in orbita e di riportarlo poi a terra, sano e salvo; il comandante dello Shuttle aveva nel suo curriculum migliaia di ore di volo in aerei militari e il suo addestramento era assai mirato e diverso da quello dell’ingegnere o dello scienziato di bordo, dedicati questi all’esecuzione dei programmi scientifici specifici della missione. La situazione è diversa sulla Stazione spaziale internazionale, ove si arriva ormai con veicoli automatici e si lavora agli esperimenti per molti mesi; mi viene in aiuto la narrazione che ci ha offerto Luca Parmitano al Festival dello Spazio dell’anno scorso.
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