Caccia a due soci per la nuova Alitalia: un’asta per salvare i biglietti venduti

Gabriele de Stefani

Aerei e personale di volo ceduti direttamente dalla vecchia Alitalia alla nuova; uno spezzatino che preveda tre diverse società, con un partner di minoranza per i servizi di terra e uno di maggioranza per la manutenzione (la napoletana Atitech in lizza); un bando di gara per acquistare il marchio storico. Nello schema di massima definito nell’accordo politico tra Commissione Ue e governo per il lancio della newco Ita, l’ennesima incognita sul tavolo della trattativa infinita con Bruxelles sono i biglietti già venduti o che saranno venduti nelle prossime settimana da Alitalia: secondo gli uffici di Margrethe Vestager non potranno essere trasferiti da una compagnia all’altra, in nome della discontinuità da garantire per evitare di mettere in conto alla newco gli aiuti di Stato da 1,3 miliardi di euro concessi alla vecchia compagnia. Ai tempi di Cai e dei “capitani coraggiosi” non si pose il problema, che oggi invece deve essere affrontato.

Naturalmente, però, nessuno vuole correre il pericolo che a pagare il conto della crisi societaria siano i viaggiatori, che già oggi potrebbero percepire come rischioso prenotare con la compagnia di bandiera. Per questo il ministro Giancarlo Giorgetti aveva posto il tema già al vertice di mercoledì a Bruxelles.

Oltre alle soluzioni pensate nelle prime ore – ad esempio il rimborso con un fondo ad hoc, che però non piace perché lascerebbe appiedati i clienti e costerebbe altri soldi alle casse pubbliche– ora sul tavolo di Sviluppo Economico e Ita c’è l’ipotesi che prevede di far finire all’asta anche i pacchetti di biglietti acquistati: a “comprare” le prenotazioni sarebbe Ita, che poi dovrebbe garantire i viaggi. Gli utenti vedrebbero tutelate le loro vacanze e sarebbe salvaguardato il principio di una procedura competitiva, affiancata a quella per l’assegnazione del marchio. Una soluzione andrà trovata in fretta, perché il rischio da scongiurare è quello di disincentivare i clienti dallo scegliere Alitalia nei prossimi mesi, prima e dopo il decollo della nuova compagnia (ieri il Codacons ha soffiato sul fuoco dicendosi pronto a fare «denuncia in Procura per truffa, frode in commercio e appropriazione indebita» e a promuovere «una valanga di ricorsi», mentre Assoutenti ha minacciato di ricorrere alla Corte europea). Toccherà ad Ita avanzare la proposta risolutiva a Bruxelles.

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