Matteo Renzi: “Il grillismo è morto”
“Dobbiamo incoraggiarli ad abbracciare il garantismo e respingere il giustizialismo per sempre. Noi che siamo state le vittime di quella stagione siamo pronti a tendere la mano a condizione che si riconosca la verità. E si cambi approccio”, sostiene Renzi, che nega che la ‘sua’ rottamazione fosse una forma di populismo: “Non scherziamo. La rottamazione era la ricerca di una radicale discontinuità politica, non un attacco alle persone. Ha prodotto il Jobs Act, la parità di genere al governo, le unioni civili, l’industria 4.0. La rottamazione era politica, il giustizialismo è barbarie”. “Fin dalla prima Leopolda io dicevo meno politici e più politica: non è populismo, è buon senso. Oggi è sempre più chiaro quanto il referendum servisse specie sui poteri delle Regioni. Ma l’aggressione personale di allora rese impossibile un dibattito razionale. Ormai è passato, ma io credo che tornerà presto d’attualità la riscrittura delle regole, tutti insieme”, aggiunge Renzi, “il populismo è un fenomeno ciclico. Negli anni Novanta la Lega agitava il cappio in Parlamento. E già negli anni Settanta Aldo Moro diceva che la Dc non si sarebbe fatta processare nelle piazze. Il populismo purtroppo va e viene, ma non scompare mai”.
L’HUFFPOST
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