Un barboncino ha fatto tremare governo, scienziati e Cts. Brividi per la causa “animale”
Al Cts non l’hanno mica presa bene, tanto da avere verbalizzato la loro indignazione per il sospetto e avere risposto sia pure in burocratese al governo di non provarci nemmeno a ributtare sulle loro spalle sciocchezze altrui. Secchissimo il verbale di quel giorno: “Il Comitato”, recita, “dà mandato alla Segreteria di informare il Dipartimento richiedente che il CTS non si è mai specificamente interessato della situazione delle imprese di toelettatura di animali e che, pertanto, non può fornire utili informazioni circa le ragioni dell’inserimento, o meno, di tale attività tra i servizi per la persona. Queste informazioni andranno, pertanto, fornite dalle Amministrazioni competenti per materia”. Ma non si sono limitati a quello, aggiungendo pure una considerazione che ributtava la palla nel campo del governo: “Con l’occasione, il Comitato ritiene opportuno indicare all’attenzione delle Amministrazioni competenti, fra le quali innanzi tutto la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, il tema generale della possibilità di fruire – nei limiti, s’intende, delle esigenze generali di sicurezza dettate dalla pandemia – dei servizi di toelettatura e degli altri servizi per gli animali da compagnia, anche in considerazione dei profili etici e dei doveri di tutela sanciti dall’ordinamento nazionale e da norme europee”. Bello schiaffone, davvero. E splendida vicenda quella del barboncino (con signora Lucia) che ha fatto per la prima volta tremare tutti i vertici del “regime pandemico-sanitario” di questi tempi…
IL TEMPO
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