Draghi e Brunetta reclutano il popolo del Recovery

Le assunzioni straordinarie per il Recovery saranno trasversali a tutti i livelli – dai ministeri ai Comuni – in cui si articoleranno i 300 progetti e già questo elemento spiega il doppio obiettivo del Governo. Il primo: innestare nella Pubblica amministrazione competenze capaci di impattare su un ritmo di progettazione e di spesa che fino ad oggi si è rivelato fortemente inadeguato. Il secondo: queste competenze devono parlarsi tra di loro perché la filiera di ogni singolo progetto si regge in piedi solo se queste competenze collegheranno la testa con le braccia operative e viceversa, se cioè il geologo che lavorerà sul campo per la rigenerazione del Po avrà come referente una figura altrettanto qualificata al ministero della Transizione ecologica. 

L’obiettivo di palazzo Chigi e del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta è di portare il decreto per il reclutamento sul tavolo del Consiglio dei ministri entro venerdì. Non è un decreto di numeri, ma politico perché completa la logica del pacchetto Recovery che si articola su tre gambe: le regole (le semplificazioni), la governance (la gestione e il controllo dei soldi) e la composizione della macchina, appunto il decreto per le assunzioni. Le tre gambe devono viaggiare insieme altrimenti è l’intero progetto a saltare e a mettere in discussione quella marcia che deve procedere spedita, in linea con la dinamica dell’erogazione dei soldi che andrà avanti per pezzi, uno dopo l’altro da Bruxelles a Roma solo se intanto i progetti e le riforme saranno partite e poi avanzate. L’assetto del decreto ruota intorno a tre livelli: le assunzioni per la macchina centrale, gli esperti che affiancheranno gli enti locali, infine le migliaia di assunzioni che riguarderanno i singoli progetti e che quindi impatteranno sul livello dell’attuazione del Recovery. 

I 300 assunti al Transformation office di Colao, al ministero dei Trasporti di Giovannini 200 arrivi

Ai ministeri a cui fanno riferimento le sei missioni del Recovery (digitale/cultura, green, infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute) è stato chiesto di indicare i rispettivi fabbisogni in termini di profili da reperire attraverso concorsi che saranno semplificati e veloci. Secondo una suddivisione di cui Huffpost è venuto a conoscenza da fonti di Governo di primo livello, il ministero della Transizione digitale di Vittorio Colao ha chiesto circa 300 assunzioni. Profili tecnico-informatici per fare un lavoro di armonizzazione dei sistemi digitali e per accompagnare – su tutto il territorio nazionale – gli enti locali nei progetti legati alla digitalizzazione. Al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile guidato da Enrico Giovannini sono attese 200 assunzioni per l’assistenza tecnica alla filiera del Recovery: quindi attuazione dei progetti e monitoraggio. Più in generale ogni ministero che ha a che fare con i soldi del Recovery si doterà di una struttura aggiuntiva in linea con i rispettivi fabbisogni. 

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