Aggiungi un posto a tavola
di Massimo Gramellini
A decidere se, almeno all’aperto, ci si potrà sedere in più di quattro intorno allo stesso tavolo sarà oggi un «tavolo tecnico» intorno al quale non si sa in quanti si siederanno. Nell’attesa sgombriamo la tovaglia da un equivoco: i conviventi non rientrano nel conteggio dei coperti, per cui una coppia con tre figli a carico non sarà costretta a lasciarne uno in guardaroba.
Se invece i figli vivono già per conto loro, possono continuare tranquillamente a farlo anche al ristorante. Per il resto, in mancanza di riscontri scientifici sicuri, le scelte politiche obbediscono a tendenze caratteriali. La sinistra, più elitaria, è per il numero chiuso. L’ombroso Speranza pensa che quattro persone facciano già abbastanza rumore, specie quando mangiano la minestra, mentre il suo gioviale sottosegretario Sileri si è allargato fino ad augurarsi tavolate con otto-dieci coperti, uno per ogni corrente grillina. Il mistico Salvini, reduce da Fatima dove ha scoperto che il terzo mistero era il sorpasso della Meloni nei sondaggi, proporrà di mettere la prolunga in modalità Ultima Cena: tredici posti tutti affiancati per evitare contatti frontali, e uno dei commensali che si alza prima del conto.
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