L’Ue boccia il blocco dei licenziamenti: “Non aiuta il lavoro”
La pandemia aveva tolto dai riflettori quelli che sono i problemi strutturali dell’economia italiana, ma il pacchetto approvato ieri dalla Commissione ha riportato l’attenzione sulle numerose vulnerabilità. Nell’Ue ci sono 12 Paesi che presentano «squilibri economici». Tre di questi hanno squilibri macroeconomici «eccessivi»: nel gruppo de peggiori, insieme con Grecia e Cipro, figura anche l’Italia. Le ragioni sono più o meno sempre le stesse: debito troppo alto e scarsa produttività dovuta alle fragilità del mercato del lavoro e del settore bancario. Nello specifico, la Commissione sottolinea che il tasso di occupazione sotto la media e la bassa produttività «ostacolano la crescita potenziale, che a sua volta limita la riduzione del debito».
Come ogni anno, la Commissione ha stilato un rapporto sul debito pubblico italiano, ma questa volta lo ha fatto collettivamente, visto che 13 Paesi hanno violato la regola del debito e ben 24 quella del deficit. L’analisi sulla sostenibilità del debito italiano conferma che ci sono «rischi elevati nel lungo periodo», anche se la speranza è che il Recovery Fund abbia un impatto «positivo e duraturo» sul Pil, il che potrebbe ridurre di conseguenza ridurre il debito. Ma anche l’Italia dovrà fare la sua parte: Bruxelles chiede di passare dalle spese emergenziali a misure più mirate. E punta il dito contro quegli interventi strutturali – come la decontribuzione per il Sud o l’assegno familiare – che valgono l’1% del Pil, ma sono privi di coperture.
LA STAMPA
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