Le nuove linee guida sulla sanificazione: tutta l’attenzione è sulla ventilazione degli ambienti
La ventilazione da sola non basta: gli altri parametri
Nel documento viene però ribadito che la sola ventilazione non è sufficiente per ridurre il rischio a valori accettabili. È necessario intervenire in modo prioritario sulla riduzione dell’emissione. Per Sars-CoV-2 è stato visto che passando dalla semplice respirazione al parlare ad alta voce o cantare, l’incremento delle particelle di aerosol emesse aumenta fino a 100 volte. Per questo nelle scuole viene suggerito agli insegnanti, che devono tenere un tono di voce alto per spiegare, di utilizzaremicrofoni così da poter abbassare la voce ed emettere meno aerosol. In questo modo in una classe standard sarebbero sufficienti tre ricambi d’aria completi per avere un Rt inferiore a 0,75. Nei ristoranti invece, dove non è possibile ridurre «l’emissione della sorgente» (dal momento che le persone conversano ad alta voce senza altre protezioni), viene suggerito di intervenire, accanto alla ventilazione, sui tempi di permanenza e affollamento. Anche in questo caso esistono modelli applicabili per ridurre il rischio.
Le tecnologie disponibili
Il documento elenca una serie di tecnologie con capacità virucida con schede di approfondimento e valutazioni tecnico-scientifiche. Uno schema finale riassume potenzialità e rischi di ogni metodo. Emerge che l’unica tecnica sempre sicura e non nociva con la presenza di persone sono i purificatori con filtrazione meccanica – filtri HEPA (High Efficienty Particulate Air filter) oppure ancora più performanti , filtri ULPA (Ultra Low Penetration Air).
Per ogni tecnologia proposta vanno controllate le certificazioni su:
– efficienza di abbattimento
– portata dell’aria trattata
– eventuali prodotti inquinanti emessi
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