Conte-M5S, la nomina europea che apre le porte della Camera all’ex premier
Un domino politico che parte da Bruxelles, tocca l’Africa e finisce a Roma, con lo sbarco eventuale di Giuseppe Contealla Camera. Un domino che parte in queste ore con il primo tassello di uno scacchiere più ampio e che tocca sia la politica internazionale sia quella italiana. Il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue ha nominato Emanuela Del Re rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel. Il nome dell’ex viceministra è stato avanzato da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, grazie anche alla regia di Luigi Di Maio. Il responsabile della Farnesina ha avuto Del Re come sua vice all’epoca del governo giallorosso e ha avuto modo di apprezzarne l’interesse e la competenza per alcune zone dell’Africa.
Chi è Emanuela Del Re
Del Re, 57 anni, si è spesso focalizzata nella sua attività su migrazioni e rifugiati. Solo lo scorso novembre ricordava: «I Paesi del Sahel sono cruciali per la gestione del fenomeno migratorio quali Paesi di transito dei flussi di migranti verso l’Europa». E sottolineava: «La geografia fisica, politica ed umana fanno del Sahel la vera frontiera dell’Europa». L’incarico di rappresentante speciale Ue inizia dal primo luglio. Del Re è deputata del Movimento, eletta nel 2018 nel collegio uninominale di Roma Primavalle. All’epoca prese 39.550 voti, ossia 1.324 in più del candidato del centrodestra Pasquale Calzetta e quasi 12 mila in più di Cristina Maltese in lizza per il centrosinistra.
Perché la nomina rappresenta un’occasione per Conte
La nomina europea potrebbe avere riflessi inattesi in Italia: con le dimissioni da parlamentare si libererebbe un seggio a Montecitorio. Un meccanismo voluto e studiato da Di Maio. Perché? Perché in teoria potrebbe sbloccare la situazione di Giuseppe Conte e permettergli di entrare a pieno titolo nel gruppo parlamentare dei Cinque Stelle. Per il ministro degli Esteri sarebbe anche un modo per spezzare le voci che lo vedono come un antagonista al nuovo corso pentastellato dell’ex premier. Non è più un caso a questo punto la prossima assunzione di alcuni storici membri dello staff di Conte ai tempi di Palazzo Chigi – da Rocco Casalino a Maria Chiara Ricciuti – proprio alla comunicazione M5S di Montecitorio.
L’alleanza con il Pd
Ovviamente, però, Conte si dovrebbe candidare per correre alle suppletive di autunno: l’ex presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva in tempi rapidi. La sua eventuale discesa in campo – che molti caldeggiano nel Movimento e che pare probabile – avrebbe anche uno scopo politico: rinsaldare l’alleanza con i dem al primo test elettorale e trasformare le elezioni autunnali in un quadro più complesso, capace di andare oltre le Comunali (dove peraltro l’asse vacilla). La candidatura di Conte a Roma Primavalle potrebbe inserirsi in un contesto più nitido con Enrico Letta candidato sempre alle suppletive a Siena. Pd e Cinque Stelle in questi due casi correrebbero insieme, supportandosi l’un l’altro: un test per portare i due leader in Parlamento e cementare il patto in vista dei futuri impegni.
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