Ecco il mondo con 3 gradi in più
(Infografica di Paula Simonetti e Gedi Visual)
Un problema aggiuntivo è la rapidità del cambiamento climatico: la
Terra ha già raggiunto nel passato temperature medie alte, senza per
questo causare estinzioni, ma solo perché l’aumento è stato molto
diluito nel tempo e le specie hanno avuto modo di adattarsi.
“Abbiamo fatto molti studi sulle specie introdotte: e sembra che queste,
a differenza di quelle endemiche, siano più capaci di adattarsi a un
clima diverso”, afferma Wiens. “Però non si tratta di un adattamento
evoluzionistico vero e proprio, che richiederebbe tempi troppo lunghi,
quanto di un fenomeno noto come ‘plasticità fenotipica’, ovvero la
capacità – comportamentale e non genetica – degli individui di trovare
soluzioni alle sfide poste dal nuovo ambiente. Soluzioni che possono
essere semplici, come, ad esempio, passare più tempo all’ombra”.
Smart City / L’intervista
La possibilità di adattamenti genetici veri e propri è data solo a
quegli animali che hanno un ciclo riproduttivo velocissimo, generazioni
che si susseguono in tempi brevi e la possibilità di avere centinaia di
discendenti per ogni individuo, come gli insetti. “Animali come le
tartarughe marine, invece, hanno possibilità di adattarsi al clima molto
più esigue”, osserva Wiens.
“Ci sono anche altre caratteristiche che rendono gli animali vulnerabili al cambiamento climatico: una di queste è avere una popolazione ridotta e il passare almeno una parte del ciclo di vita in aree ristrette”, spiega David Schoeman, docente di ecologia presso la University of the Sunshine Coast di Queensland (Australia). “Un esempio è il pinguino africano, che si riproduce sulle isole della costa sud dell’Africa: siccome queste isole costiere non sono molte, la popolazione di pinguini africani non può raggiungere mai grandi dimensioni. Quindi anche una piccola perturbazione può avviare questa specie verso l’estinzione. Ad esempio, se le popolazioni di pesci di cui i pinguini si cibano iniziano a spostarsi come reazione al cambiamento climatico, i pinguini dovranno spostarsi più lontano per trovare cibo, consumeranno più energia e saranno più vulnerabili ai predatori. Tutto questo può ridurre il tasso di riproduzione, e basterebbero pochi anni per aumentare il rischio di estinzione”.
LA STAMPA
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