Conte: «Alcune decisioni del governo ci hanno disorientato, ma continueremo a sostenerlo»
Giuseppe Conte a tutto campo nella prima intervista da quando, a febbraio, ha lasciato Palazzo Chigi.
«Lo stato d’animo con cui torna in politica?
«Molto motivato — risponde l’ex premier via Zoom —. Pronto a continuare a lavorare per il bene dei cittadini».
Lei crede al «Conticidio» per mano di un complotto internazionale?
«Nessuno
ha mai pensato a un complotto internazionale. Il mio governo ha sempre
ricevuto forte sostegno dalle cancellerie europee, anche perché, se non
lo avesse avuto, l’Italia non avrebbe ottenuto l’affidamento per i 209
miliardi del Recovery».
Che volto avrà il nuovo Movimento?
«Avrà un respiro più ampio e internazionale,
sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le
componenti sane del Paese. Allargheremo il nostro raggio di azione a
tutti i ceti produttivi, anche a quelli a cui in passato non abbiamo
guardato con la dovuta attenzione. Penso a tutta la filiera dei servizi,
al commercio, alle piccole e medie imprese, ai lavoratori autonomi, ai
professionisti».
Il grido «onestà, onestà» andrà in soffitta?
«Saremo
ancora più impegnati a combattere mafie e corruzione, concentrati a
favorire le innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale ed
energetica e gli interventi mirati a rendere il nostro Paese più
vivibile ed equo per i giovani, le donne e le persone non
autosufficienti. E non ci saranno più “no” pregiudiziali».
Quando vedrà Draghi?
«Ci siamo sentiti, ci incontreremo presto. Questo periodo non ha giovato al M5S,
ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo
chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese».
Continuerete a sostenere il governo, o prevarrà la spinta di chi vuole uscire?
«Alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità, penso al sostegno alle imprese, ad alcuni indirizzi in materia di tutela dell’occupazione e di transizione ecologica. Disorientamento hanno provocato
anche il condono fiscale e adesso l’emarginazione dell’Autorità
anticorruzione. È normale che il disagio dei cittadini si ripercuota
anche sulla forza che conserva la maggioranza relativa in Parlamento. Ma
noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più
acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della
ripartenza. Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai
nostri valori e alle nostre battaglie».
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