Federazione di centrodestra, Salvini da Draghi: «Non sarà un’annessione»

di Carlo Macrì, inviato a Zambrone (Vibo Valentia)

«Non parlo di fusioni. Ma i tempi sono maturi per una federazione di centrodestra, dove ognuno manterrà comunque la propria identità». Matteo Salvini da Zambrone, in Calabria, dove ha presieduto gli Stati generali della Lega, ritorna sul tema della federazione di centrodestra, dandosi tempo al massimo una settimana per incontrare tutti i leader della coalizione e decidere come e chi fa cosa. «Mi dispiace che non ci sia dentro anche Giorgia Meloni ma, essendo all’opposizione, non avrebbe senso coinvolgerla», spiega il leader della Lega. Che però, forse anche alla luce dei tanti distinguo pronunciati da vari esponenti del centrodestra, specifica che non si tratterà di fusioni o annessioni: «La federazione, da non confondere con fusione, si baserà su progetti comuni e sarà una opportunità per tutti e anche per il Paese, perché velocizzerà,unirà e accelererà il lavoro sulle riforme. Parleremo con un’unica voce e così facendo sveltiremo l’approvazione di decreti, emendamenti, faciliteremo le riforme del fisco e della giustizia, codice degli appalti e tagli Irpef».

Un argomento che Salvini affronterà anche lunedì pomeriggio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. L’incontro è stato fissato «per ribadire il massimo sostegno della Lega alle riforme». Ma sarà appunto anche l’occasione per illustrare al capo del governo il progetto della federazione di centrodestra e i suoi obiettivi. «Spero che Draghi ci aiuti a concretizzarlo». Si tratta di un obiettivo che il capo del Carroccio vorrebbe centrare anche al Parlamento Europeo. «Lega, popolari e conservatori potrebbero unirsi per essere alternativi alla sinistra, anche all’assemblea di Strasburgo», dice. Ma non ci sono ostacoli dentro la Lega? «Ascolto tutti, certo non tutti saranno d’accordo. Io poi faccio la sintesi delle idee, però, soffermandomi sul fatto che questo è un progetto che registra l’accordo di imprenditori, associazionismo, professionisti». I contatti con gli altri leader del centrodestra si stanno quindi intensificando.

Anche ieri Salvini ha sentito al telefono Silvio Berlusconi per discutere della federazione. «Non sarà un partito unico — ribadisce i leader —, ma l’occasione di mettere spalle al muro la sinistra. Ogni mattina Letta si alza e inventa una tassa. Di tutto c’è bisogno meno che di tasse, servono iniezioni di libertà, di lavoro, di cure e di svago dopo due anni di pandemia». Temi rilanciati dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti al Festival dell’Economia a Trento.

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