Coraggio Italia, Luigi Brugnaro è scettico: la Federazione di centrodestra non mi convince

Luigi Brugnaro parla alla prima Assemblea costituente di «Coraggio Italia», convocata nella Sala Olimpo dell’hotel Minerva di Roma. Ad ascoltarlo, oltre a Giovanni Toti e ai capigruppo di Camera e Senato Marco Marin e Paolo Romani, tutti i firmatari dell’atto costitutivo del 26 maggio scorso. Il sindaco di Venezia, da imprenditore navigato, illustra il suo progetto, mettendo subito in chiaro che fino a quando non sarà approvato lo Statuto non ci metterà la faccia e quindi, non andrà in giro per i territori, neanche in tv. Della serie: per partire dobbiamo essere tutti d’accordo su chi fa le cose, chi parla, chi raccoglie i finanziamenti, chi decide, altrimenti non si parte. In sostanza Brugnaro avrebbe fatto capire che lui è pronto a dare il suo contributo in prima persona, anche in termini economici, ma si agirà in base alle risorse in cassa, non si spenderà e spanderà senza criterio. Il sindaco di Venezia avrebbe anche ribadito tutte le sue perplessità nei confronti della federazione di centrodestra lanciata da Lega e FI.

IL TEMPO

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