Covid in Gran Bretagna, nuovo picco di casi: Johnson pensa di rinviare le riaperture di un mese
Il ruolo della variante Delta
A preoccupare è la variante «indiana», recentemente ribattezzata «Delta».
Più del 90 per cento dei nuovi casi di coronavirus riscontrati in Gran Bretagna appartengono a questa mutazione del virus.
Lo riferiscono le autorità sanitarie britanniche segnalando che nel
Regno Unito sono stati diagnosticati 42.323 casi della variante di
Covid-19 segnalata per la prima volta in India. Si tratta di un aumento
di 29.892 casi rispetto a una settimana fa, secondo dati del sistema
sanitario inglese.
Alla variante Delta è riconosciuto un rischio
di trasmissione superiore del 60 per cento rispetto alla variante
«Alfa» segnalata per la prima volta del Kent e conosciuta anche come
«variante inglese».
La rincorsa sulle seconde dosi
Il ritardo nelle riaperture dovrebbe far guadagnare tempo per misurare l’impatto delle infezioni sui ricoveri e somministrare la seconda dose di vaccino: come indicato a fine maggio, infatti, la variante “indiana” si diffonde con particolare intensità tra non vaccinati e vaccinati con una sola dose.
Come riportato in un recente studio della Public Health England, infatti, i vaccini di Pfizer- BioNTech e AstraZeneca contro il Covid-19 sono «molto efficaci» contro la malattia sintomatica causata dalla variante indiana (B.1.617.2), ma solo dopo la somministrazione della seconda dose. Un’unica dose di entrambi i prodotti fornisce invece una protezione piuttosto limitata: solo del 33% contro la variante indiana rispetto al 50% di efficacia contro la variante inglese. Con l’inoculazione di entrambe le dosi, invece, il livello di protezione è elevato e simile di fronte a entrambe le mutazioni.
I parlamentari conservatori che all’inizio della settimana erano ottimisti sulla prospettiva del 21 giugno ora si dicono pessimisti. Una fonte di Whitehall ha spiegato al Guardian che il ritardo «offrirebbe una protezione extra a una fetta enorme della popolazione», dato che l’efficacia del vaccino contro la variante Delta aumenta dal 33% alla prima dose a circa l’80% alla seconda.
«Con il ritardo, un numero significativo di persone potrebbe evitare di finire in ospedale», ha aggiunto. Un’altra fonte ha sottolineato l’importanza di assicurarsi che tutti gli over 50 e le persone clinicamente vulnerabili devono essere vaccinate. E nessuna smentita per il momento è arrivata dal N.10 di Downing Street.
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