Risate e gesto delle manette. Ciro Grilo, la madre e gli amici videoregistrati in caserma

GIACOMO GALEAZZI

Risate e gesto delle manette. Ciro Grilo, la madre e gli amici videoregistrati in caserma

ROMA.1° settembre 2019, oltre un mese dopo la denuncia per il presunto stupro, Ciro Grillo e i suoi tre amici vengono convocati nella caserma di Quarto a Genova per il sequestro dei telefoni cellulari. I quattro vengono fatti accomodare in una saletta dove sono piazzate alcune microspie che captano i loro discorsi. Poche frasi dalle quali trasparirebbe la preoccupazione sui video girati e le foto scattate quella notte e su quanto scritto nelle chat con gli amici. E un sospetto pronunciato da uno dei 4: «Ho paura che quella ci ha denunciato». La scena ricorda quella di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due aretini condannati per tentata violenza di gruppo dopo la morte della studentessa genovese Martina Rossi. Anche loro vennero intercettati in una saletta della polizia giudiziaria di Genova, mentre aspettavano di essere interrogati.  Dunque, Ciro Grillo e gli amici: le risate e il gesto delle manette mimato in caserma: «Taci». «Parliamo d’altro». Intercettato in sala d’attesa dai carabinieri. Ciro Grillo avverte: «In questi giorni non dobbiamo né vederci né frequentarci anche se non abbiamo nulla da nascondere». La madre: «Sei uno stupido».

Risate e gesto delle manette. Ciro Grilo, la madre e gli amici videoregistrati in caserma

In sala d’attesa La madre gli raccomanda di non agitarsi. Edoardo Capitta risponde:«Sono agitato perché non so come andrà a finire». La scena è videoregistrata, il ragazzo è Edoardo Capitta. Nelle trascrizioni dei carabinieri viene annotato «Edoardo dice alla madre che lui non è normale e non sa come il suo fisico potrebbe reagire a una cosa del genere». La telecamera lo riprende mentre lo spiega: «È chiaro che se mi faccio un mese di galera poi esco incazzato come una bestia». I carabinieri annotano il seguente passaggio: «Quando dalla finestra della sala d’attesa la madre ed Edo vedono che sono giunti in caserma anche Ciro Grillo e Francesco Corsiglia, Edo li saluta facendo il gesto delle manette e la madre gli dice di non fare lo stupido e di non ridere». Lui risponde «sappiamo com’è andata». E la donna: «Comunque non fare lo stupido».

Risate e gesto delle manette. Ciro Grilo, la madre e gli amici videoregistrati in caserma

Prima convocazione

Dalle intercettazioni ambientali riportate oggi dal Corriere della Sera affiorano dettagli sul caso Grillo. Ciro Grillo (il figlio del garante del Movimento 5 Stelle) e i suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria sono sotto accusa per la presunta violenza sessuale di gruppo nella casa di vacanza in Sardegna.

E quel primo settembre è per tutti la data della prima convocazione in caserma dopo il sequestro dei telefonini, il 29 di agosto. Dai carabinieri arrivano alla spicciolata, accompagnati chi dalla madre chi da uno zio. Quando Ciro entra nella sala d’attesa dice agli altri che «in questi giorni non dobbiamo né vederci né frequentarci anche se non abbiamo nulla da nascondere». A quel punto «la madre suggerisce di parlare di altro», dice il documento che riassume l’intercettazione, «per esempio dell’università». L’uomo che ha accompagnato Corsiglia, suo zio, comincia invece «a parlare della partita del Genoa mentre Ciro dice che andrà a nuotare e poi parlano di libri», sintetizzano i carabinieri.
Fascicolo
Le conversazioni in caserma adesso sono fra le fonti di prova allegate al fascicolo che la procura di Tempio Pausania ha mandato in tribunale chiedendo il rinvio a giudizio. Quindi il 25 giugno, giorno dell’udienza preliminare, il giudice Caterina Interlandi valuterà fra le altre cose anche il peso di quei dialoghi, compreso il fatto del «parlare d’altro» suggerito dagli adulti. Perché la videoregistrazione di quei minuti lascia intendere che la prudenza nel parlare sia legata al timore di essere registrati e magari dire cose che — vere o no, seriamente o per scherzo — potrebbero risultare accusatorie. Dopo quel «parliamo d’altro» Ciro ritorna alla carica chiacchierando con gli amici e la madre Parvin Tadjik gli dice: «Sei veramente uno stupido, stai zitto».

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