Letta di Draghi e di sinistra piace

Più cauto Matteo Orfini, a capo dei Giovani Turchi: “Il lavoro di riposizionamento è stato bene avviato da Letta. Ora concentriamoci sulle amministrative, ma poi servirà più coraggio su immigrazione e dote ai 18enni. Questa mini-patrimoniale è stata molto attaccata, ma i numeri Ipsos ci dicono che paga. E’ la direzione giusta”. Quanto alla federazione, anche no: “La pandemia ha travolto blocchi sociali e politici”. Anche la vicepresidente del Senato Anna Rossomando punta sul “messaggio chiaro mandato dalla gestione Letta: dalla pandemia si esce accorciando le distanze e battendo le diseguaglianze. Non basta che il Pil aumenti: per incrociare il popolo di sinistra devi anche redistribuirlo” Avanti, quindi, su sanità, lavoro, diritti umani: “Leali con Draghi ma spingiamo verso la coesione sociale”.

E’ l’ex viceministro Antonio Misiani sottolineare la crescita dell’appeal del premier: “Vaccini, ripresa, fiducia. Auspico che il governo traini il Pd”. Ragiona: “E’ la prima volta dal 2018 che la Lega non è primo partito. C’è una crescente riconoscibilità del Pd. Un filo rosso che lega le scelte di Letta: la tanto criticata dote ai 18enni poi piace a più del 50% degli italiani. Attenzione. Il tema delle tasse è sempre stato scivolosissimo, penso alle tasse “bellissime” di Padoa Schioppa. Eppure stavolta non perdiamo consensi bensì li consolidiamo”.

Tema: qual è il futuro del Pd che si rincuora del 20 ma ambisce al 30%? Svolgimento: rimandato a dopo le amministrative. Purché anima di sinistra e corpo di salvezza nazionale continuino a coincidere. A volte le rondini fanno primavera, ma arrivano in autunno. 

L’HUFFPOST

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