Covid, torna la paura Astrazeneca: si può fare la seconda dose con un altro vaccino? Cosa succede a chi lo ha già fatto? Le risposte
Giampiero Maggio
Torna la questione AstraZeneca. Tornano le polemiche e i dubbi. Dopo il caso della ragazza di 18 anni morta a causa di una trombosi dopo aver ricevuto una dose di AstraZeneca nel corso di un Open Day, autorità sanitarie e governo hanno deciso di stoppare la somministrazione del siero anglo svedese agli under 60. Anche per il richiamo.
Così, ora, si moltiplicano le domande. Prendiamo il caso di Aurora, 29 anni, insegnante di Torino che al telefono ci racconta questo: «Il 4 aprile ho fatto la prima dose di AstraZeneca e il 26 di giugno dovrei fare la seconda dose. Adesso, dopo tutto quello che sta venendo fuori un po’ di timore ce l’ho. Che cosa posso fare? Posso cambiare vaccino? Posso rinunciare?».*Per dire quanta confusione c’è attorno alla questione: fino a pochi giorni fa gli Astra Night sono stati organizzati in diverse parti d’Italia per gli over 18 registrando veri e propri assalti. Poi, dopo il caso di Camilla, c’è chi ha fatto subito marcia indietro. Oggi tutte le regioni sono più o meno allineate, anche se non c’è una regola precisa. Dunque, che si deve fare? Il ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato dal direttore de La Stampa Massimo Giannini, ha chiarito. Basta? No, se poi la Campania, con il governatore De Luca, va per conto proprio.
L’Aifa e i numeri di AstraZeneca
Quello che però si può fare è controllare i numeri. E i fatti. Intanto, sulla questione vediamo cosa dice l’Aifa: l’agenzia italiana del farmaco, sul proprio sito fa la seguente comunicazione: «Il vaccino Vaxzevria è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni». Ma il vaccino processato da un adenovirus di scimpanzé, come ben sanno tutti, è consigliato, Aifa compresa, per gli over 60. Problema: circa la metà delle dosi di AstraZeneca e Johnson & Johnson (anch’esso con lo stesso principio attivo del vaccino Vaxzevria) sono state inoculate agli under 60, molti quarantenni ma anche a numerosi adolescenti tra i 12 e i 19 anni. Nonostante le raccomandazioni, dunque, sono molte le regioni che hanno somministrato questi farmaci agli under 60, addirittura ai giovanissimi. Alcuni esempi? Dagli Open day e Astra Night in Sardegna a quelli organizzati in Piemonte al tutto esaurito per la nottata con il vaccino AstraZeneca in Trentino Alto Adige. I numeri dicono che in Italia, nell’ultimo mese, più di 7 mila dosi di AstraZeneca sono stata inoculate a persone di fascia d’età tra i 12 e i 19 anni; lo stesso vaccino è stato utilizzato per immunizzare quasi 600 mila persone tra i 50 e i 59 anni.
Lo stop del 10 maggio
Costi (è nota la polemica già sollevata sui prezzi di una fiala di AstraZeneca – molto più bassi –rispetto ad una fiala di Pfizer/BioNtech) ed effetti collaterali (ma in questo servizio su La Stampa, fonte Aifa, si è evidente come sia Pfizer, piuttosto che AstraZeneca, il vaccino che ha avuto più effetti collaterali significativi), non c’entrano però nulla con la decisione dell’Unione Europea, questa primavera, di interrompere i rapporti con la casa farmaceutica anglo svedese. Semmai, il punto, è stata l’incapacità dell’azienda farmaceutica che lo produce di rispettare il calendario delle consegne. Ma questa, forse, è un’altra storia.
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