Covid, torna la paura Astrazeneca: si può fare la seconda dose con un altro vaccino? Cosa succede a chi lo ha già fatto? Le risposte

Ora torna la diffidenza su AstraZeneca: che fare?

Una delle domande che ora si pongono coloro che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca è se possono cambiare vaccino per il richiamo. Lo abbiamo chiesto al virologo Giovanni Di Perri: «Ci sono pochissime indicazioni al riguardo, ma biologicamente non ci sono razionali controindicazioni». Anche perché, in ottica terzo richiamo, è certo che anche per coloro che hanno fatto la doppia dose con AstraZeneca, riceveranno un vaccino differente (Pfizer o Moderna). Infine, per chi ha fatto una sola dose e non volesse completare il ciclo (chi ha avuto, ad esempio, seri effetti collaterali), le indicazioni sono di fare un test sierologico per vedere qual è il livello di anticorpi sviluppato. E, comunque, rivolgersi sempre al proprio medico.

Lo studio inglese

C’è allo studio, poi, l’opportunità di mixare AstraZeneca e Pfizer: il lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet però mette in evidenza come la combinazione tra vaccini incrementerebbe il rischio di effetti collaterali non gravi, quali febbre, brividi, affaticamento, mal di testa, malessere e dolori muscolari, senza però alcuna preoccupazione per la sicurezza. Nel Regno Unito la sperimentazione è stata avviata su 830 volontari dai 50 anni in su. Ad avere effetti collaterali leggeri è stato il 34% dei pazienti. Se stringiamo il campo, chi ha fatto prima e seconda dose con AstraZeneca ha presentato febbre in un caso su dieci. 

Insomma. mixare i farmaci, si può fare ma per ora resta solo un’ipotesi allo studio. E se la prima dose è AstraZeneca (è il caso di molti insegnanti e personale appartenente alle forze dell’ordine vaccinati in aprile) si dovrà fare lo stesso richiamo. Lo chiarisce l’ufficio stampa della Regione Piemonte che abbiamo interpellato. Alla domanda se è possibile rifiutare il vaccino che ci è stato assegnato, la Regione risponde così: «No, il vaccino non si può scegliere». Insomma, quello che capita capita. E’ così per gli hub vaccinali, è la stessa cosa per le farmacie. Non è così, invece, per i medici di base che, in linea di massima, ricevono scorte di AstraZeneca (la platea dei pazienti è costituita da molti over 60). E ora il Piemonte, per quel che riguarda i prossimi Open Day per i più giovani userà Pfizer. 

Insomma, AstraZeneca è indubbiamente un caso. Soprattutto dopo le ennesime dichiarazioni – che danno raccomandazioni, ma senza posizioni nette – di esperti, Cts, Istituto Superiore di Sanità. «Finché non c’è un’indicazione precisa che vieta l’uso di AstraZeneca per gli under 60 – dicono dalla Regione Piemonte – noi continueremo ad usarlo». 

Il Cts sembra invece orientato a cambiare registro, evitando l’utilizzo del vaccino AstraZeneca tra i giovani. Allo studio c’è un nuovo protocollo. 

LA STAMPA

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