Italia ti illudi, mamma America non è tornata
LUCIO CARACCIOLO
La traduzione a senso di «America is back», lo slogan con cui Biden si è presentato al vertice Nato, è per noi italiani «Mamma America è tornata». Errore. Il sottotesto americano suona: «Sulle cose che contano noi decidiamo, voi applicate. Per il resto imparate a cavarvela da soli. Non facciamo chirurgia ordinaria, solo salvavita». In termini pratici, il messaggio per noi è secco: la matassa libico-mediterranea è affare per italiani e altri europei. Vi daremo una mano coi turchi, ma spetta anzitutto a voi curare la tranquillità delle vostre frontiere. Il Biden reale, non quello retorico, non è poi così lontano da Trump. Perché entrambi ammiragli sulla tolda di una corazzata, l’America, che non può né vuole invertire la rotta a ogni cambio di amministrazione. Altrimenti si sarebbe da tempo autoaffondata. Con Biden il tono è radicalmente cambiato (e il tono è un fatto, non solo modulazione della voce), alcuni aggiustamenti tattici sono in corso, ma la postura strategica resta.
L’America che si concentra sulla Cina e secondariamente sulla Russia vuole che gli europei crescano, diventino finalmente adulti. Ma non troppo indipendenti. Esercizio non facile né spontaneo.
Gli europei si dividono in due gruppi: quelli che preferiscono rimanere infanti, comunque contando su una mamma distratta da altre urgenze, specie domestiche; e quelli che preferiscono diventare più autonomi e in parte lo sono già, al rischio di rompersi l’osso del collo. Fra i primi ci siamo noi, fra i secondi emergono i francesi (con sovrabbandanza di retorica) e i tedeschi (con prevalenza di fatti). Insomma, la si giri come si vuole: l’Occidente sarà forse un insieme di valori – almeno si dipinge tale – ma non è una compatta famiglia geopolitica. La cacofonia di fondo emersa dagli incontri euroamericani di giugno, appena mascherata nei comunicati ufficiali, lo conferma. I vertici dei capi servono a due cose: allestire teatri di posa utili a comunicarsi al mondo e agli spettatori di casa propria (necessarie due grammatiche e due sintassi diverse); e guardarsi negli occhi mentre, lontano da sguardi e (forse) microfoni indiscreti ci si raccontano pensieri e desideri intimi.
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