Italia ti illudi, mamma America non è tornata
In questa seconda dimensione i dissensi maggiori hanno riguardato la Cina. Tutti i paesi atlantici hanno di recente assunto, su impulso americano, una postura più dura nei confronti di Pechino. In particolare per quanto riguarda la protezione delle industrie strategiche e dei dati sensibili. Ma non intendono muovere guerra né fredda né ovviamente calda contro la Repubblica Popolare. Soprattutto, nessun paese europeo è disposto ad aderire alla sconnessione (decoupling) tecnologica con i rivali cinesi su cui gli Stati Uniti insistono. Quanto alla “via della seta” occidentale appare oggi, al meglio, una intenzione. Non ancora un progetto. E poi, da dove spunterebbero i soldi necessari a rivaleggiare con le ambiziose proiezioni di Pechino? Il più chiaro è stato Macron: «Dobbiamo mantenere la nostra indipendenza quando si tratta della nostra strategia verso la Cina». Merkel ha notato che «non bisogna sopravvalutare la minaccia cinese», la stessa frase emessa in quelle ore dalla propaganda pechinese. E se Johnson manda la sua portaerei verso l’Indo-Pacifico per mostrarsi solidale con gli americani, non rinuncia però al suo pezzo di torta finanziaria cinese. L’obiettivo di Biden era richiamare gli europei alla gestione di casa loro per dedicarsi a sanare le fratture in casa sua e concentrarsi, con il maggior sostegno possibile degli altri soci, sul contrasto a Cina e Russia. Bersaglio mancato, per ora: «America is back? Work in progress».
LA STAMPA
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