Mascherine, via l’obbligo all’aperto dal 15 luglio: l’idea nel governo
Mariastella Gelmini, che pure si era detta favorevole a chiudere a luglio il lungo periodo di eccezionalità innescato dalla pandemia, su Rai1 a Oggi è un altro giorno ha confermato che nel governo «c’è un atteggiamento di grande prudenza». Quaranta milioni di italiani vivono in zona bianca e per la ministra degli Affari regionali «non si deve abusare della proroga dello stato di emergenza», perché si tratta di «poteri speciali dal punto di vista costituzionale». Però per Gelmini la variante Delta o indiana non può essere sottovalutata e «sicuramente il governo non farà questo errore». Come a dire che la proroga è scontata, anche perché «agevola le procedure e semplifica la burocrazia».
A leggere due giorni fa le dichiarazioni di Speranza alla Stampa non sembrava così, perché il ministro della Salute si era mostrato pronto a cancellare lo stato di emergenza il 31 luglio per «dare un segnale positivo al Paese». Ma poi, visto anche il fastidio di Draghi per le fughe in avanti dei ministri, ha un po’ aggiustato il tiro, sottolineando che «bisogna verificare le condizioni» e che «45 giorni sono tanti in una pandemia».
La strada verso la proroga è tracciata. Il Pd è d’accordo e lo dice a Radio Immagina la capogruppo al Senato, Simona Malpezzi: «La guerra non è vinta, ci vuole serietà». Eppure la questione solleva dubbi anche tra scienziati e giuristi. Su Huffpostil giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, non trova spiegazioni a un eventuale prolungamento dei poteri speciali: «Non ci sono più le condizioni e in caso di necessità bastano poche ore per reintrodurlo».
E oggi Draghi firma il Dpcm che dà il via libera al green pass. È lo strumento normativo che – attraverso le app Immuni e Io, un sito web dedicato e il fascicolo sanitario elettronico – darà la certificazione verde a chi è stato vaccinato, è guarito dal Covid o si è sottoposto a un tampone risultato negativo.
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