Fisco, estate senza cartelle esattoriali: slittano al 30 agosto
di CLAUDIA MARIN
Tregua d’estate per le cartelle esattoriali. Governo e Parlamento si muovono per prorogare dal 30 giugno a fine agosto la moratoria sull’invio degli atti tributari di riscossione. Matteo Salvini, che con la Lega è in prima fila nella battaglia per la pace delle tasse, canta vittoria, ma, almeno per il momento, incassa solo parte del bottino al quale mira. “Passa la nostra proposta – avvisa il leader leghista che in mattinata ha incontrato Mario Draghi – Estate senza cartelle esattoriali, ora lavoriamo su saldo e stralcio e rottamazione. È una boccata d’ossigeno per 18 milioni di italiani, che in un momento di reale difficoltà come questo rischiavano di ricevere 163 milioni di cartelle”.
In realtà, almeno sul rinvio degli avvisi di pagamento a settembre, sono tutti d’accordo. E’ sulle altre soluzioni ipotizzate e avanzate dalla Lega che Pd, Leu e parte dei grillini si mostrano scettici se non contrari. Il dossier è in discussione alla Camera nell’ambito dell’esame sul Sostegni Bis. I leghisti si sono spinti a proporre modifiche per rimandare tutto direttamente a gennaio 2022. La soluzione finale potrebbe rappresentare un compromesso, considerando anche i costi – elevati – di un eventuale rinvio a fine anno. Il fisco è al centro del lavoro parlamentare sul Sostegni bis anche per il probabile rinvio del saldo e acconto del 30 giugno per le partite Iva soggette agli Isa e per la possibilità di diluire la rateizzazione della rottamazione e del saldo e stralcio.
Per rispettare i tempi, la proroga del versamento di fine mese potrebbe però arrivare anche con un atto autonomo del governo, probabilmente un Dpcm, che sposterà l’attuale termine al 20 luglio. Il capitolo cartelle, d’altra parte, è solo l’antipasto del più impegnativo e politicamente delicato fronte della riforma fiscale che vedrà i partiti della maggioranza e il governo alla ricerca di un complesso compromesso tra chi, come Lega e Forza Italia, spinge per la flat tax e chi, come Pd e Leu, punta alla progressività continua di aliquote e scaglioni. In mezzo i grillini, che faranno da ago della bilancia e che, con il vice-ministro Laura Castelli, di fatto terranno in mano il pallino di un’operazione che, nelle intenzioni dell’ala che fa capo a Luigi Di Maio, deve servire e mettere soldi in tasca al ceto medio e alle piccole e medie imprese.
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