Draghi su AstraZeneca e seconda dose: «Libertà di scelta. Cercare gli over 50 non vaccinati»
di Luigi Ippolito e Claudia Voltattorni
Due le priorità: la seconda dose eterologa, quindi non AstraZeneca, per 990mila under 60, e la vaccinazione di quasi 3 milioni di persone over 60 che ancora non hanno avuto neanche la prima dose. Non a caso il presidente del Consiglio Mario Draghi parla di «sfida» quando poco dopo le 19 di venerdì arriva in conferenza stampa tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario all’emergenza il generale Francesco Paolo Figliuolo.
«Volevo dare un contributo per chiarire una certa confusione sui vaccini», esordisce il premier. Tanto per cominciare, dice, «vaccinarsi è importante». Poi, «la vaccinazione eterologa funziona» e «la cosa peggiore è non fare nessuna seconda dose». Anche lui, racconta, martedì farà la seconda dose di vaccino e non sarà AstraZeneca come fu il 30 marzo scorso: «Ho più di 70 anni, la prima dose ha prodotto anticorpi bassi e allora mi si consiglia di fare l’eterologa, che funziona per me e anche per chi ha meno di 70 o 60 anni». Però, ribadisce: «Ognuno è libero di fare la seconda dose con AstraZeneca purché abbia il parere del medico e il consenso informato». Lo ripete anche il ministro Speranza al suo fianco: «Il Cts dà una raccomandazione molto forte per la vaccinazione eterologa sotto i 60 anni ma resta aperta la possibilità di utilizzare AstraZeneca per chi lo richiede sotto consenso informato».
Troppi over 60 senza vaccino
La campagna vaccinale procede a ritmo spedito. Il commissario Figliuolo fa i conti: 500mila vaccinazioni al giorno; quasi 45 milioni di persone vaccinate, di cui il 27,9% con entrambe le dosi e il 54,5% con almeno una, ed entro fine settembre «avremo l’80% della popolazione vaccinata». Però c’è quella che Draghi chiama «la sfida principale» da risolvere: 2,8 milioni di persone sopra i 60 anni che ancora non si sono vaccinate. «Gli over 50 sono quelli che si ammalano e in maniera grave», dice il premier, bisogna «andarli a cercare, questa è la sfida che abbiamo oggi da vincere, non vaccinare ora i 12 o 13enni, che pure vanno vaccinati». Figliuolo spiega che ha scritto alle Regioni affinché rintraccino gli over 60 che mancano ancora all’appello non avendo prenotato il vaccino. E le squadre della Difesa attive in 11 regioni cercheranno di mettersi in contatto con chi ha avuto difficoltà a prenotarsi.
Varianti e quarantena
Il grande timore resta la diffusione delle varianti che si cominciano a registrare anche nel nostro Paese. La Delta indiana, diffusa in Gran Bretagna, è quella che spaventa di più e, come ammesso dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, «vengono segnalati in Italia focolai di varianti, anche da variante Delta, che possono eludere i vaccini: focolai che vanno monitorati con attenzione anche grazie al tracciamento e al sequenziamento». Un’allerta che ha spinto il ministro Speranza a firmare un’ordinanza che impone la quarantena di 5 giorni a partire da lunedì 21 per chi rientra dal Regno Unito: obbligatorio anche un tampone negativo. Questo nonostante la corsa della variante indiana in Gran Bretagna stia rallentando: i contagi continuano a crescere, ma a un ritmo più lento rispetto a due settimane fa e gli scienziati inglesi ritengono che fra due settimane il virus comincerà a recedere. Boris Johnson si è detto venerdì «molto fiducioso» che le ultime restrizioni saranno abolite come previsto il 19 luglio, segnando il ritorno alla piena normalità.
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