La fabbrica di bufale sul Covid. Fake news: un business da migliaia di euro
Le bufale si costruiscono principalmente in tre modi: il contenuto viene inventato di sana pianta, spesso con narrative alternative classiche (dal nuovo ordine mondiale, alle scie chimiche, passando per i potenti della Terra); una notizia vera viene tradotta male da un’altra lingua; viene estrapolata solo una parte di un fatto vero, stravolgendolo. Il report annuale degli 007 italiani rivela che “la pandemia da Covid ha fatto registrare un’impennata di campagne disinformative e fake news” e si sono dilatati i “margini di intervento per attori ostili propensi all’uso combinato di più strumenti a fini manipolatori e d’influenza”. L’intelligence segnala il “ricorso all’utilizzo, da parte dei principali attori ostili di matrice statuale, di campagne disinformative e attacchi cibernetici, volti a sfruttare l’onda emotiva provocata dalla crisi sanitaria, nel tentativo di trasformare la pandemia in un vantaggio strategico di lungo termine”. Nell’anno del Covid sono aumentati del 20% gli attacchi cibernetici contro assetti rilevanti per la sicurezza nazionale.
E come possiamo difenderci dallo tsunami delle fake news? “Durante questa pandemia ho ricevuto circa 80 messaggi al giorno – conclude il 38enne the bunker – di persone disperate perché il papà o lo zio non volevano vaccinarsi dopo aver ricevuto un messaggio allarmante su WhatsApp, oppure non intendevano indossare la mascherina perché ha i vermi, tema di un video folle diffuso on line. Fare ricerche da soli è complesso, perché anche Google spesso è fuorviante. Sul web esistono diversi canali di fact checking a cui chiedere aiuto. Poi consiglio di rivolgersi a siti istituzionali o esperti, come i medici di famiglia”.
QN.NET
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