Tutti i doverosi passaggi del governo Draghi
Poi, bisogna sapere dove individuare i competenti e i capaci, per evitare di trovarsi come Nenni, nella «stanza dei bottoni» senza sapere quali siano quelli da attivare, o per scoprire che essi non funzionano. In terzo luogo, finora si sono decisi ristori, sostegni, bonus, distribuendo risorse, con spesa in conto corrente. È ora tempo di concentrarsi sugli investimenti, sia perché di scuole, ospedali, verde attrezzato, cura del paesaggio e del patrimonio culturale, strade, autostrade, ponti, c’è molto bisogno, sia perché di tutto questo possano beneficiare le generazioni future, quelle che dovranno onorare i debiti che oggi si accendono per queste spese. C’è un problema di giustizia intergenerazionale che va tenuto presente (e ricordiamo che i debiti non si possono rinnovare all’infinito e che i tassi di interesse possono tornare a risalire).
Infine, bisogna rimettere gli utenti al centro dell’azione pubblica. Lo Stato non esiste per dar lavoro ai dipendenti, ma per fornire servizi ai cittadini-utenti
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