Draghi: “Rischi dalla ripresa della pandemia e dall’inflazione”
GIACOMO GALEAZZI
ROMA. Sulla pandemia «oggi possiamo dirci ragionevolmente ottimisti». Ma, avverte il presidente del Consiglio, «gli occhi dell’Europa sono sull’Italia. Il nostro è il programma più sostanzioso, per un importo pari a 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 30 miliardi del fondo complementare. Il successo del programma Next Generation EU dipende in larga parte da noi». C’è bisogno del superamento dei «tassi di crescita anemici» e di una politica di bilancio espansiva. «La situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento. Secondo le proiezioni della Commissione europea, nel 2021 e nel 2022 l’Italia crescerà rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, come l’Unione europea nel suo complesso. Molti degli indicatori che abbiamo a disposizione ci indicano che la ripresa sarà ancora più sostenuta. Gli ultimi dati sulla fiducia di imprese e consumatori, riferiti al mese di maggio, sono infatti in marcato aumento. Il dato per le imprese, in particolare, è in forte accelerazione rispetto alla tendenza positiva degli ultimi mesi, ed è il dato più alto da febbraio 2018. Anche il commercio estero è ripartito. Nel mese di aprile, le esportazioni sono cresciute notevolmente non solo rispetto all’anno scorso – quando il loro livello era stato eccezionalmente basso – ma anche rispetto a due anni fa, segnando un +7,4%. Sempre ad aprile, l’indice della produzione industriale è aumentato dell’1,8% rispetto a marzo.La fiducia, insomma, sta tornando.», afferma il presidente del Consiglio, Mario Draghi nelle sue comunicazioni alla Camera. Pnrr, il premier Mario Draghi: “Una giornata di orgoglio per il nostro Paese”
Rischi
«In questo quadro economico positivo, permangono alcuni rischi. Il primo è proprio la situazione epidemiologica, di cui parlerò più avanti nel mio intervento. Sebbene in forte miglioramento, questa deve essere monitorata con attenzione. In particolare, dobbiamo tenere sotto controllo l’emergere e il diffondersi di nuove e pericolose varianti, che possono rallentare il programma di riaperture e frenare consumi e investimenti- evidenzia il premier-. Il secondo potenziale pericolo è l’inflazione, che nell’area euro ha raggiunto il 2% a maggio dopo l’1,6% ad aprile. C’è largo consenso che, a oggi, questo aumento sia temporaneo perché legato a un recupero della domanda, a strozzature dell’offerta e a effetti contabili.L’inflazione cosiddetta “core”, che esclude le componenti più variabili come l’energia, rimane molto bassa nella zona euro, anche se è in crescita negli Stati Uniti. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione affinché le aspettative di inflazione restino ancorate al target di medio termine.E dobbiamo monitorare il rischio di una divergenza tra l’economia della zona euro e quella statunitense, e le implicazioni che questa avrebbe per la politica monetaria della Banca centrale europea e della Federal Reserve». Ddl Zan, Von der Leyen: “I trattati UE tutelano la dignità di ogni essere umano”
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