Il piano diabolico dei rom per derubare gli anziani

Le indagini

L’attività di indagine è partita dalla presenza sospetta di un alto numero di donne rom ai domiciliari presso abitazioni localizzatte in diversi Comuni nella competenza territoriale dei carabinieri della compagnia di Legnago. Tutte quante erano state tratte in arresto per furto aggravato ai danni di anziani con la tecnica dell’abbraccio. Inoltre, le stesse indicavano come residenza presso cui essere sottoposte alla misura restrittiva le abitazioni affittate da un Rom che era al vertice dell’organizzazione.

Una volta nella provincia di Verona, venivano raggiunte dalle loro famiglie. I carabinieri hanno accertato che giornalmente le donne prelevate dalle loro abitazioni, raggiungevano parcheggi o pubbliche vie dove si ponevano ad osservazione di luoghi frequentati da anziani come cimiteri, uffici postali, aree residenziali e chiese.

Gli arresti

Il complesso lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Legnago ha portato all’emissione di provvedimenti restrittivi a carico di 23 indagati da parte del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Verona. Ulteriori 22 persone sono state deferite per truffa in quanto titolari di società e ditte individuali create ad hoc e funzionali al ruolo di “prestanomi”: due sono state deferite per ricettazione. Inoltre, nel corso dell’attività d’indagine, tre persone sono state arrestate per rapina aggravata avvenuta in Schio (Vi) e Follonica (Gr) ed una dall’ Autorità giudiziaria tedesca per furto. Complessivamente, l’attività d’indagine ha permesso attribuire all’organizzazione criminale ben 53 casi tra rapine e furti subiti da persone anziane.

IL GIORNALE

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