Berlusconi: «Il centrodestro unito potrebbe chiamarsi Cdu»
Capitolo amministrative: il candidato di Milano alla fine sarà un civico o un politico?
«Lo
dico da elettore milanese, questo è un falso problema. Quello che conta
è che il futuro sindaco sia competente, preparato, onesto. Che abbia
una visione del futuro della città. Che sappia ridare a Milano la spinta innovativa e propulsiva che la città ha conosciuto con le giunte di centrodestra, Albertini e Moratti, culminata con l’assegnazione a Milano dell’Expo. Milano non si governa tagliando nastri, disegnando sull’asfalto piste ciclabili inutili e pericolose, dimenticandosi le periferie».
Ha sentito la conferenza stampa di Conte? Guardandoli dall’esterno chi ha ragione secondo lei nel braccio di ferro fra lui e Grillo?
«L’ho seguita attraverso le agenzie. Sinceramente non è mio costume commentare le vicende interne di altre forze politiche. Voglio però aggiungere una considerazione: la crisi dei Cinque Stelle non dipende dalle singole figure, è la conseguenza del loro “vizio d’origine”. Sono una forza politica nata per dare sfogo a un sentimento di malcontento diffuso che hanno usato come trampolino per prendere il potere. Non avendo né un vero progetto né dei valori unificanti era ovvio che chiamati alla prova dell’agire implodessero. Ora guardo con rispetto al loro travaglio, sperando che non crei difficoltà all’esecutivo e che — per il bene della democrazia — trovino un loro ruolo e una loro identità, ovviamente lontanissima dalla nostra».
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