Se adesso torniamo nel giro che conta

Roma può così ricominciare a fare una politica estera strategica e non solo reattiva. Negli affari internazionali Blinken è di gran lunga l’uomo più vicino al presidente americano. Stabilire un filo diretto con lui è un investimento nei rapporti con Washington per i prossimi tre anni e mezzo. Grazie al G20 e alla proposta sulla “task force” sull’Africa il Luigi Di Maio ha una preziosa opportunità di coltivarlo e valorizzarlo. Dovrà solo stare attento ad essere di parola. Non si può essere d’accordo su tutto, neppure con i migliori amici. Gli americani accettano il contraddittorio specie se sostenuto dall’interesse nazionale. Ma non perdonano le promesse da marinaio.

LA STAMPA

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