Cashback, scontro in maggioranza sullo stop. M5S: errore abolirlo, governo ci ripensi
di Diana Cavalcoli
Scontro tra partiti sulla sospensione del Cashback, il programma di rimborsi statali che terminerà come deciso dal governo Draghi il 30 giugno. Per i 5 Stelle la sospensione del piano, nato durante il governo Conte per favorire i pagamenti digitali, è un’occasione mancata. Particolarmente dure le parole della ministra per le politiche giovanili, Fabiana Dadone (5 Stelle): «È un errore la sospensione del cashback che, come strumento di incentivo all’utilizzo di pagamenti elettronici e lotta all’evasione, è stato perfetto. Chiederemo in Consiglio dei Ministri i motivi di questa decisione». Una posizione condivisa anche dal ministro delle Politiche agricole pentastellato, Stefano Patuanelli: «La sospensione del cashback è un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione».
Non meno critico l’ex deputato M5S, Alessandro Di Battista: «Mesi fa Conte, giustamente, lanciava il cashback, una misura da lui descritta come `il primo passo verso la digitalizzazione del Paese nei pagamenti´. Era una buona misura. Sì era, perché il governo dei migliori l’ha appena cancellata. Il cashback aveva tre obiettivi: rilanciare un minimo i consumi, combattere l’evasione e spingere ad effettuare acquisti `fisici´ in negozi, mercati, supermercati etc».
Meloni: cashback e lotteria scontrini un’idiozia da 4 miliardi
Sul cashback sospeso dal 1 luglio arriva la soddisfazione di Giorgia Meloni di Fratellid’Italia. La presidente scrive in una nota: «Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica a dire chiaramente da subito che cashback e lotteria degli scontrini sono un’ idiozia che ci costa 4 miliardi. Un tentativo di controllare gli italiani in cambio di una elemosina. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi. I quasi 2 miliardi risparmiati siano ora destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure, come avevo chiesto di fare al premier in una lettera inviata il 3 marzo scorso. Come sarebbe dovuto essere in una Nazione normale».
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