I fedelissimi di Conte: «Così il Movimento è morto». Ora è più concreta l’ipotesi della scissione
Il Movimento è sotto choc, una botta così violenta nessuno se l’aspettava. Il post con cui Beppe Grillo ha ucciso in culla la leadership di Giuseppe Conte ha spiazzato tutti e gelato il paziente lavoro dei pontieri. «Così il Movimento è morto», gemono nel fronte contiano. E adesso? La parola impronunciabile, che terrorizza i parlamentari e rimbalza sulle chat, è «scissione». Sono in molti ormai a ritenerla inevitabile, tanto che nei gruppi c’è già chi fa di conto e ipotizza lo strappo di «un centinaio tra deputati e senatori». Ricucire appare impossibile, dopo che il fondatore del M5S ha scolpito sul blog giudizi lapidari e definitivi, come «Conte non ha visione politica» e il suo nuovo statuto «è seicentesco».
Parole distillate per far male e lasciare il segno, a costo di spaccare in due il Movimento. «Beppe non è lucido, non è più lui», è il mantra condiviso dai contiani. Ora la palla è di nuovo nel campo dell’ex presidente del Consiglio, il quale non sembra avere altra scelta che ragionare su un nuovo partito, un altro partito fuori dal Movimento.
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