Sanità: tac, risonanze ed ecografi obsoleti. Cosa si rischia e quali macchine evitare

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza

Per la diagnosi delle malattie gravi i macchinari andrebbero sostituiti dopo 5 anni. Dall’ultimo rapporto del ministero della Salute risulta che in Italia in media negli ospedali pubblici e privati convenzionati il 36% dei macchinari ha più di 5 anni e il 32% oltre 10. Le ragioni sono note: attrezzature obsolete espongono il paziente a più radiazioni e a diagnosi meno precise. L’obsolescenza incide anche sui tempi di indisponibilità delle apparecchiature per l’aumento dell’incidenza dei guasti e malfunzionamenti con tac, risonanze e mammografi: ambulatori che si fermano e costi di manutenzione che crescono (il documento della Corte dei Conti del 2017).

Macchina vecchia e macchina nuova: differenze

L’Associazione italiana degli ingegneri clinici precisa che non esiste un riferimento univoco su quella che dovrebbe essere l’età di riferimento dei macchinari e che, per ciascuna tipologia, occorre fare valutazioni specifiche. In ogni caso da una lunga lista di esempi elaborati dall’Aiic per Dataroom emerge che:
1. la differenza di radiazioni fra una Tac con meno di 10 anni di vita e una di ultima generazione arriva fino all’80%; l’esame si svolge più rapidamente per la velocità di rotazione del tomografo e la diagnosi è più approfondita per la capacità del macchinario di vedere meglio il cuore tra un battito e l’altro, come pulsa il cervello (neuroperfusione) e di individuare con estremo dettaglio le lesioni oncologiche.
2. Una risonanza magnetica all’avanguardia dà una migliore qualità di immagini in tempi inferiori e un maggiore comfort perché diminuisce il senso di claustrofobia del paziente.
3. Un mammografo con meno di 5 anni permette di effettuare biopsie in 3D più precise perché l’immagine viene ottenuta con la tomosintesi, ossia la mammella viene vista da diverse angolazioni grazie a un’acquisizione a strati: ciò consente di esaminare parti di tessuto che altrimenti rischiano di essere nascoste.
4. I nuovi acceleratori lineari per la radioterapia irradiano la parte malata con più precisione salvando i tessuti sani. Inoltre permettono di utilizzare le nuove tecniche di radioterapia a intensità modulata, che significa subire una minore dose di raggi e una netta riduzione dei tempi di trattamento nelle sedute.

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